Zoo di Napoli, nasce un piccolo di siamango
Un secondo cucciolo di siamango nasce allo Zoo di Napoli: è a rischio d’estinzione e il merito di questo grande va a veterinari e keeper
NAPOLI – Altro fiocco al Giardino zoologigo: è nato un secondo cucciolo di siamango (Symphalangus syndactylus)!
È un evento veramente eccezionale: i siamanghi partoriscono ogni 2/3 anni, dopo 7-8 mesi di gestazione, dando alla luce un solo piccolo alla volta.
Il siamango è presente in natura nelle foreste montane della Malaysia e di Sumatra fino a un’altitudine di 3000 metri.
Minacciato principalmente dalla perdita dell’habitat, è un animale in pericolo di estinzione: l’areale delle foreste pluviali tropicali in è ormai frammentata ed estremamente ridotta di dimensioni.
Il siamango presenta sulla gola un vistoso rigonfiamento in corrispondenza della laringe. Questa specie di sacca si gonfia durante l’emissione dei suoni e permette un vasto repertorio di vocalizzazioni dai toni decisamente alti e talmente forti da poter essere uditi anche a chilometri di distanza.
Il suo mantello è lungo, morbido e lucido e ha una colorazione nera, tranne sul mento, dove è biancastro, e sulla gola, dove la pelle è nuda. Anche la faccia, praticamente priva di pelo, è nera.
Di abitudini arboricole, il Symphalangus syndactylus si sposta da un ramo all’altro con incredibile agilità e scende a terra di rado. Le rare volte in cui si muove sul terreno, cammina in posizione eretta. Si nutre di foglie in quantità maggiore rispetto ai gibboni, ma gradisce anche frutti, insetti, uova e piccoli vertebrati.
Ciò che è accaduto allo Zoo di Napoli è frutto di un lavoro di squadra, e tanto impegno che ha portato al risultato di una nuova vita. La specie è attualmente considerata dalla International Union for Conservation of Nature (IUCN) in via di estinzione. La minaccia più grande, è la perdita di habitat: l’areale delle foreste pluviali tropicali in cui questa specie sopravvive e che è ormai frammentata ed estremamente ridotta di dimensioni. Perciò il ruolo dei giardini zoologici oggi è fondamentale per le azioni di conservazione sia in natura (in situ) che ex situ (lontano dalla regione di origine della specie).
La riproduzione è sintomo di benessere, questo accade solo in condizioni ottimali, quando gli animali rassicurati dall’ambiente, investono le proprie energie per la riproduzione e solo nel caso in cui sono rispettate le condizioni etologiche della specie il percorso di crescita del piccolo procede nella giusta direzione.