Società

Welfare, nasce a Portici l’Osservatorio Vesuviano Costiero

L’applicazione del welfare, ovvero delle misure del governo a sostegno della povertà sono state oggetto della tavola rotonda organizzata lo scorso giovediì 14 marzo Al Teatro comunale I De Filippo da Bruno Provitera coordinatore del movimento civico Campania Libera – che fa capo al Governatore dell’Ente regionale Vincenzo De Luca – e da Loredana Curcio, referente del Comitato Civico Società Aperta Portici 1 .

Al dibattito, introdotto dal consigliere comunale Riccardo Fernandes, e moderato da Bruno Provitera, hanno partecipato il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, il direttore del coordimento metropolitsno dell’INPS di Napoli Roberto Bafundi, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Torre Annunziata, Stefano Mariano, la presidente regionale ANMIL Patrizia Sannino.

Pur condividendo la misura varata dal governo a favore delle classi più disagiate del Paese nel dibattimento sono emerse le criticità legate alla loro attuazione pratica.

Per saperne di più LoSpeakers Corner ha incontrato il dottor Bruno Provitera.

Quali sono le criticità legate all’applicazione delle misure a sostegno del welfare?

Proprio in questi giorni Eurostat assegna all’Italia la leadearship di stato europeo con il maggior numero di poveri. Si è partiti dall’applicazione dell’ultima misura a sostegno del welfare il REI per commisurarla alle misure attuali.

La tempistica contingentata dal governo su “Reddito di cittadinanza e Pensioni quota 100 “ rappresentano un limite tecnico insormontabile per gli istituti coinvolti nel controllo e nella erogazione dei benefit. Non si è ancora organizzativamente pronti: l’INPS  non ha ancora nominato i vertici,  i Centri per impiego non sono idonei al momento ad accogliere le migliaie di istanze previste.

Quali sono i rischi?

I numeri che preoccupano riguardano la stima fornita dall’INPS  sui nuclei familiari interessati, che entro il prossimo aprile potrebbero beneficiare di queste misure, secondo le previsioni, ai CAF, ai Centri dell’impiego fantasma ed essere controllato dall’INPS. Solo per Napoli e provincia sono circa 260 mila i nuclei familiari con un reddito inferiore a 9360,00 euro annui. Solo per Portici sono 3943 i nuclei familiari interessati a percepire il reddito di cittadinanza che coinvolgono circa 11.870 cittadini. Per San Giorgio a Cremano 2.791 nuclei familiari comprendenti un bacino di 8.489 cittadini. 4958 nuclei familiari per Ercolano con un bacino di 17.097  di cittadini. Questo il bacino di utenza del territorio.

I conti non tornano, il badget predisposto dal Governo per queste misure si prefigura non sufficiente a soddisfare gli aventi diritto. Con il conforto dai dati tecnici esposti dal dottor Roberto Bafundi,l e proiezioni dei nuclei familiari dell’intera provincia di Napoli con ISEE 2018 <9.360 euro prevedono un costo contrbutivo mensile pari a 213 milioni circa nei confronti dell’intera regione Campania che fotografa 446.646 nuclei familiari con ISEE < 9360 EURO con una popolazione interessata pari a 1.443,581 cittadini con un costo contributivo mensile presumibile pari a 358.585.950 euro. Un impegno solo per la Campania pari a 4 miliardi e 300 milioni.

Come sarà possibile assicurare tale misura a tutti se sono stati stanziati solo 7 miliardi e 100 milioni con il decreto governativo del 29 gennaio 2019?

La preoccupazione condivisa dal tavolo tecnico è che la mancata erogazione di questa misura agli aventi diritto potrà generare sovversioni sociali di non poco conto. La responsabile risposta civica a tale rischio di deriva sociale è stata la istituzione di un osservatorio tecnico che predisponga misure di controllo e studio preventivo di tali criticità per arginare tali rischi di crisi sociali.

A tutto ciò si aggiungono i limiti degli Enti locali sforniti di personale in pianta organica a seguito delle quiescenze lavorative riguardanti i dipendenti comunali e le finestre pensionistiche aperte per il comparto che hanno aumentato considerevolmente il numero dei lavoratori che andranno in pensione di vecchiaia anticipatamente. Ne consegue che la mancanza di un adeguato turnover comprometterà anche la predisposizione da parte degli enti locali dei piani di lavoro per l’inclusione sociale e la programmazione delle 18 ore lavorative settimanali per i beneficiari del reddito di cittadinanza, che diverrà operativa entro luglio di quest’anno come previsto dal decreto governativo varato il 29 gennaio 2019.

Quali altri argomenti sono stati affrontati?

Un altro focus è stato fatto sui diritti negati ai cittadini senza fissa dimora che vivono su tutto il  territorio vesuviano. Oltre  dare loro come consuetudine il domicilio presso la casa comunale si dovrebbe garantire questo diritto almeno per dieci anni per consentire ad ognuno di loro anche il diritto di accesso alle misure di sostegno sociale.

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