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Viaggio nell’Alfabeto

L’alfabeto, approdato sul suolo italico, a Cuma, nel 720 a.C.  circa, introdotto dai coloni greci, influenzò  la cultura del mondo antico 

di Antonio Vitale

BACOLI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nel Castello di Baia, sede del Museo archeologico dei Campi Flegrei, lunedì 6 maggio verrà inaugurata la mostra La pittura della voce. L’alfabeto prima e dopo Cuma.

L’esposizione, a cura del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, è stata realizzata con il supporto della Regione Campania, e sarà possibile visitarla fino al prossimo 30 giugno. 

La mostra è dedicata alla storia dell’alfabeto e al suo impatto sulla cultura. Perciò, si propone come una coinvolgente esplorazione che indaga la sua influenza sui processi culturali nel mondo antico.  

Attraverso gli oggetti esposti, provenienti  dai più importanti musei archeologici italiani, che riportano  importanti iscrizioni redatte con alfabeti diversi – ma interconnessi strettamente – fornisce ai visitatori la possibilità di acquisire e approfondire la conoscenza dell’epoca in cui l’alfabeto fu portato in zona cumana, circa 2700 anni fa, dalle genti che provenivano dalla Grecia, e per comprendere l’evoluzione della cultura e della società dell’Italia antica.

La presentazione, sotto l’egida del direttore del Parco, dottor  Fabio Pagano, si svolgerà il 6 maggio alle ore 16. Interverranno il professor Massimo Osanna, direttore generale Musei, Ministero della Cultura, e la dottoressa Rosanna Romano, direttore generale per le Politiche culturali e il Turismo della Regione Campania.

La mostra nasce da un progetto condiviso con Carlo Rescigno e Matilde Civitillo dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli –  ha affermato il direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei, Fabio PaganoL’intento è quello di ribadire il ruolo centrale dei Campi Flegrei come centro propulsore di importanti innovazioni culturali nel mondo antico, di riflettere sui cambiamenti innescati nel momento in cui la scrittura ha iniziato a essere lo strumento essenziale per tramandare la memoria, ma anche di porsi domande sul ruolo della scrittura nel mondo di oggi e in quello di domani.

La scrittura è la pittura della voce, secondo Voltaire e a questa affermazione s’ispira la mostra La pittura della voce. L’alfabeto prima e dopo Cuma

Se le lettere di un alfabeto possono essere immaginate come i colori nella tavolozza di un pittore, capaci di comporsi e armonizzarsi in una figurazione prima di tutto mentale e poi fonetica, l’esposizione utilizza i reperti per disegnare il racconto di una delle più rivoluzionarie e incisive invenzioni culturali della storia dell’umanità.

Parco archeologico dei Campi Flegrei | pa-fleg@cultura.gov.it | pafleg.cultura.gov.it 

 

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