Verdi, Bianchi e Rossi: il tricolore che ha snobbato Napoli
di Francesco De Crescenzo
Si è completato il tricolore. Infatti, nella scorsa settimana, in assenza del campionato di calcio a tenere alto l’interesse dei tifosi del Napoli sono state le notizie di calcio mercato. A gennaio come di consutudine si svolge il cosiddetto mercato di riparazione, in pratica un sessione aggiuntiva al mercato estivo che dà la possibilità alle società di calcio di rafforzarsi in corso d’opera.
Il Napoli, detentore del titolo platonico di campione d’inverno, era ed è tutt’ora alla ricerca di calciatori che possano permettergli di confermarsi tali al termine del campionato in corso.
Tra i tanti visionati e contattati sembrava che potesse vestire la maglia azzurra l’attaccante del Bologna Simone Verdi, ma quando sembrava che la trattativa fosse andata in porto c’è stato il clamoroso ripensamento del calciatore, che in una successiva dichiarazione ha detto che ha preferito restare al Bologna per una questione di attaccamento ai colori rossoblu.
Tra i tifosi del Napoli, delusi dal ripensamento di Verdi, circola la voce che ha condizionare la scelta del calciatore sia stato l’intervento di una società del nord diretta antagonista del Napoli per la corsa al titolo, ovviamente la Juventus.
A rafforzare questa tesi le dichiarazioni dell’AD della Juve Marotta, il quale durante un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport si è espresso sulla richiesta che il Napoli aveva avanzato per Politano al Sassuolo, dicendo che la società emiliana non aveva bisogno di cedere il calciatore.
Certo qualcuno potrebbe dire che è una semplice opinione personale, che i tifosi del Napoli vedono intrighi lì dove non ci sono. E poterebbe anche essere così, se non ci fossero degli illustri precedenti. Andiamo a ritroso nel tempo e analizziamo solo i casi più significativi in cui la Juve è stata protagonista diretta o indiretta.
Estate 1965, calcio mercato in pieno svolgimento. Il fuoriclasse argentino Omar Enrique Sivori, in rotta con la Juve, e l’allenatore Heriberto Herrera sono corteggiati dal Napoli, neopromosso in A, di Roberto Fiore, presidente, e del comandante Achille Lauro, azionista di maggioranza. Pare ci fosse stato bisogno di un intervento diretto di Lauro per sbloccare la trattativa a favore del Napoli: sembra che, dopo un iniziale diniego della Juventus, il comandante contattasse personalmente Gianni Agnelli e lo convincese a cedere Sivori … sotto la velata minaccia di rivolgersi ad altri per la commissione dei motori di due petroliere in costruzione.
Dieci anni dopo, nel luglio del 1975, con Ferlaino sempre presidente ma con il comandante Lauro fuori da incarichi dirigenziali nella società azzurra, la Juve intervenne ancora, ma indirettamente in una trattativa di mercato del Napoli.
Il Napoli stava trattando, guarda caso proprio con il Bologna, per la cessione del bomber Beppe Savoldi: grazie all’interferenza della Juve il Napoli dovette pagare un miliardo e quattrocento milioni di lire più la cessione di Clerici al Bologna e la comproprietà di Rampanti, raggiungendo la cifra record, per l’epoca, di due miliardi di lire.
Nel 1979 fu la volta di Paolo Rossi che rifiutò il trasferimento dal Vicenza, anche in quel caso era stato trovato l’accordo economico fra le società e con il calciatore ma all’ultimo momento Pablito non volle trasferirsi.
Nell’aprile del 1980 Rossi invischiato in una brutta vicenda di calcio scommesse venne sospeso dall’attività agonistica, inizialemnte per tre anni, poi ridotti a due.
Poi nell’estate 2007 fu il turno di Rolando Bianchi: rifiutò il trasferimento a Napoli e accettò l’ingaggio del City.
Oggi, alla soglia dei 35 anni è svincolato, dopo le ultime due esperienze in serie minori diviso tra Perugia e Pro Vercelli in cui ha messo a segno miseri 5 gol.
La curiosità della vicenda attuale è che con il rifiuto al trasferimento di Verdi al Napoli si è completato il tricolore. Non è stato il primo rifiuto nella storia del Napoli, e ahinoi, credo che non sarà nemmeno l’ultimo.
Starete pensando che adesso tocca a Verdi, ma sia chiaro che noi napoletani da appassionati di calcio e sportivi quali siamo, non auguriamo il male a nessuno, però i fatti fin quì riportati parlano chiaro e poi come si dice: «Non è vero ma ci credo». Con Verdi si completa il tricolore: che sia un segno di buon auspicio per i tifosi del Napoli?
Ai posteri l’ardua sentenza …