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Veleni e bambini

di Carlo Alfaro

Per avvelenamento si intende l’esposizione a veleni, cioè sostanze chimiche capaci di nuocere all’organismo. La capacità di procurare sintomi clinici dipende dalla quantità, come ammoniva il grande Paracelso, medico, alchimista e astrologo svizzero che segnò la Medicina del Rinascimento, quando sosteneva: « È la dose che fa il veleno».

In effetti, un veleno è tanto più potente quanto più esplica la sua tossicità a dosi basse. Il rischio di avvelenamento è accresciuto dalla velocità di immissione di nuove sostanze chimiche nell’ambiente, oltre 2000 ogni anno. I bambini e ragazzi sono più esposti per la loro innata curiosità, il desiderio di esplorazione e sperimentazione, l’emulazione degli adulti, la mancanza di senso critico; nei bambini molto piccoli inoltre molto spesso si tratta di errori nella somministrazione dei farmaci da parte degli adulti (tipo o dosaggio), mentre in adolescenza nel 5% dei casi si tratta di avvelenamento volontario a scopo suicida o dimostrativo.

Si stima che nell’Unione Europea ogni anno 170.000 bambini e adolescenti vadano incontro ad avvelenamento acuto, in USA secondo l’American Association of Poison Control Centers oltre un milione di bambini sotto i 6 anni, 150.000 tra 6 e 12 anni, circa 160.000 tra 13 e 19 anni.

In Italia le intossicazioni acute in età pediatrica rappresentano circa il 40% delle segnalazioni ai Centri Anti Veleno, il 3% dei ricoveri ospedalieri e il 7% degli accessi in reparti d’urgenza. Molto probabilmente, però, i casi segnalati o condotti in ospedale sono solo una parte di tutti quelli che si verificano. Le sostanze più frequentemente coinvolte nell’intossicazione acuta sono i farmaci, seguite da prodotti cosmetici o per l’igiene domestica, pesticidi, alimenti, alcolici, prodotti agricoli e industriali (per esempio colori, vernici, diserbanti, concimi, insetticidi), piante, sostanze d’abuso. L’intossicazione nel 90 % dei casi avviene tra le mura domestiche.

Un veleno può entrare nel corpo attraverso: ingestione (80% dei casi), inalazione, assorbimento cutaneo, iniezione o punture. La gestione in emergenza dell’intossicazione si basa su tre aspetti: anamnesi tossicologica; valutazione clinica del paziente; rimozione del veleno. L’anamnesi tossicologica mira a identificare la sostanza in causa, la sua potenziale tossicità, la modalità di intossicazione, il tempo intercorso tra l’evento e l’osservazione, la quantità della sostanza. Per ottenere informazioni preziose è bene rivolgersi agli esperti dei Centro antiveleni, disponibili telefonicamente 24 ore su 24. Spesso fortunatamente l’intossicazione accidentale avviene con una modica quantità di sostanza.

Inoltre, fortunatamente, molte sostanze sono prive di tossicità, ad esempio matite, acquarelli, pennarelli, pastelli a cera, evidenziatori, inchiostro gomma per cancellare, gesso, alcuni farmaci (antibiotici, antiacidi e adsorbenti, fermenti lattici, pillole anticoncezionali, e vitamine, salvo vit. A e vit. D ), altre sono a bassa tossicità (trucchi, rossetti, smalto, lozione e creme solari, deodoranti, fazzolettini igienici, acqua di colonia, creme a base di ossido di zinco, amido, argilla, candele, carbone, cenere e filtro di sigaretta, colla, fogli di alluminio, fotografie, giornali, silica gel, cibo per cani e gatti, lettiera per gatti, pannolini, plastica, ruggine, saccarina, stucco, terriccio, insetticidi a base di piretro e piretroidi, detersivi per piatti o bucato a mano, fertilizzanti per piante, candeggina con concentrazioni di ipoclorito di sodio < 5%, cere per mobili e pavimenti, cere e lucidi per calzature, bagnoschiuma, balsamo per capelli, shampoo non medicati, saponi o saponette, schiuma da barba, creme idratanti o antibiotiche).

Nel caso di caustici, sono pericolosi gli acidi con ph al di sotto di 2 (determinano necrosi coagulativa) e gli alcali con un ph superiore a 11 (causano necrosi colliquativa), mentre nel range di ph tra 2 ed 11 si ha solo azione irritante sui tessuti, eccezion fatta per i sali quaternari dell’ammonio e il perossido di idrogeno, caustici nonostante un ph compreso tra 4 e 7.

La valutazione clinica mira a riconoscere i danni del tossico (es. sindrome anti-colinergica: tachicardia, midriasi, secchezza della bocca, costipazione, alterazioni del sensorio, da intossicazione da atropina o dal fungo amanita muscaria, o sindrome colinergica: bradicardia, miosi, sudorazione profusa, scialorrea, ipersecrezione di muchi, da intossicazione da esteri organo-fosforici, carbamati, fisostigmina) e monitorizzare i parametri vitali.

Eventualmente vanno integrati, per l’inquadramento diagnostico, esami emato-chimici, strumentali e tossicologici. Il trattamento, a parte il supporto alle funzioni vitali, si fonda sulla decontaminazione (per impedire o ridurre l’assorbimento della sostanza tossica) e l’impiego di antidoti specifici e tecniche di depurazione (per ridurre il carico della sostanza tossica già assorbita). La decontaminazione, nei casi di intossicazione da ingestione, si basa su: induzione del vomito (emesi forzata), carbone vegetale attivato, gastrolusi o lavanda gastrica (per il tratto digerente superiore), catarsi o lavaggio intestinale (per il tratto inferiore). Per l’induzione del vomito, si usa lo sciroppo di Ipecacuana al 7%, che agisce sia sullo stomaco che sul centro del vomito nel cervello. L’effetto si ha in 20 minuti, la somministrazione è ripetibile dopo 30 minuti. Se somministrato entro 1 ora rimuove il 50% del veleno ingerito. La dose consigliata è: 6-12 mesi: 10 ml, 1- 12 anni: 15 ml, > 12 anni: 20 ml, preceduti o seguiti da 240 ml di acqua. Sono controindicazioni: età inferiore a 6 mesi, ingestione di caustici (al fine di evitare un secondo passaggio esofageo del caustico), idrocarburi o sostanze schiumogene o prodotti del petrolio (alta possibilità di inalazione), stato di coscienza compromesso, compromissione delle vie aeree, convulsioni presenti o prevedibili entro 1 ora (per ingestione di sostanze convulsivanti), ipertensione endocranica, uso di anticoagulanti. Complicanze possono essere: emesi protratta per più di 1 ora, sonnolenza, ipereccitabilità, emorragia esofagea da vomito ripetuto, polmonite ab- ingestis, tossicità cardiaca.

Il Carbone vegetale attivato è una polvere vegetale insolubile, inodore, insapore, di colore nero, sottoposta a procedimenti che provocano la formazione di minuscole particelle di una porosità tale da aumentare enormemente la superficie adsorbente, dai 2-4 mq per grammo iniziali fino a oltre 1000 mq per grammo. Il prodotto si lega al tossico nel tubo digerente formando un complesso che viene eliminato nelle feci. Non è associabile ad antidoti (per os), non è efficace contro caustici, idrocarburi, alcolici, ferro, litio, acidi e alcali. Può essere somministrato per bocca o per gastrolusi. Perché sia efficace, va somministrato il più precocemente possibile, in dosi 10 volte maggiori alla dose di sostanza tossica assunta. La posologia è 0,5-1g/kg, ripetibile ogni 2-6 ore. Praticamente sprovvisto di effetti indesiderati, è sconsigliato solo in presenza di lesioni del tratto gastrointestinale.

La gastrolusi consiste nello svuotamento meccanico dello stomaco mediante sonda oro-gastrica o naso-gastrica. Va effettuata entro 60 minuti dall’ingestione del tossico e comunque non ha senso oltre 4 ore. Sono controindicazioni: ingestione di sostanze caustiche o schiumogene, ferro, sostanze ad alto potenziale di aspirazione (idrocarburi), coma (in tal caso necessaria previa intubazione), convulsioni, rischio di emorragia o perforazione gastrica (patologie sottostanti o interventi chirurgici recenti). La tecnica prevede: immobilizzazione del bambino, decubito laterale sinistro e Trendelenburg, posizionamento del sondino, aspirazione del contenuto (eventuale analisi), lavaggio con 10 cc/Kg per volta di soluzione fisiologica e aspirazione fino ad ottenere un efflusso gastrico chiaro; prima di estrarre il sondino si usa immettere nello stomaco sostanze antidotiche e catartiche. Possibili complicazioni: broncospasmo, ipossia, polmonite ab-ingestis, perforazione o lesioni esofagee, sindrome vagale, aritmie cardiache, ipo-natremia, ipotermia. La catarsi o lavaggio intestinale mira all’eliminazione di veleni già passati nell’intestino, attraverso aumento della peristalsi intestinale e della velocità di transito. Può essere utilizzato sollfato di sodio (250mg/kg), di magnesio (250 mg/kg), sorbitolo 70% (2ml/Kg), macrogol. Sono controindicazioni: depressione del sistema nervoso centrale, concomitanza di patologie intestinali (ostruzione, perforazione, emorragia), ingestione di corrosivi, vie aeree non protette, disidratazione.

La decontaminazione in caso di esposizione al tossico per via cutanea prevede allontanamento dei vestiti e lavaggio accurato della superficie cutanea, mentre nel caso di contatto oculare lavaggio oculare immediato per 15 minuti nelle lesioni da acidi e 30 minuti nel caso di alcali.

Dopo la decontaminazione, il successivo baluardo contro il veleno è l’uso dell’antidoto: una sostanza in grado di antagonizzare o neutralizzare con diversi meccanismi d’azione un tossico o i suoi effetti sull’organismo.

Non esiste un antidoto universale nè disponiamo di un antidoto per ciascun tossico. Alcuni antidoti sono di provata efficacia, ad esempio il naloxone per le intossicazioni da oppiacei, il flumazenil per le benzodiazepine, i Fab contro la digitale, l’idrossicobalamina nell’intossicazione da cianuri, N-Acetilcisteina per il paracetamolo, sali di calcio endovena nell’avvelenamento da fluoro, Desferrioxammina per il ferro.

La scienza stessa può considerarsi un antidoto, secondo Adam Smith, filosofo ed economista scozzese del 1700, «…al veleno del facile entusiasmo e della inveterata superstizione».

 

Il dottor Carlo Alfaro, sorrentino, 54 anni, è un medico pediatra Dirigente Medico di I livello presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi della ASL NA3Sud, Responsabile del Settore Medicina e Chirurgia dell’Associazione Scientifica SLAM Corsi e Formazione, e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA).

Inoltre è giornalista pubblicista, organizzatore e presentatore di numerosi eventi culturali, attore di teatro e cinema, poeta pubblicato in antologie, autore di testi, animatore culturale di diverse associazioni sul territorio, direttore artistico di manifestazioni culturali.

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