Una giornata particolare per Adalgisa
Un laboratorio chiuso, un sorriso spento, ma non è solo questo che rimane della professoressa Maria Adalgisa Nicolai, vittima dell’ennesimo femminicidio …
di Tonia Ferraro
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Passata l’emozione di questi giorni, in una società in cui si fa fatica a catalogare il femminicidio per quello che è, ovvero … uccisione o violenza compiuta nei confronti di una donna , specialmente quando il fatto di essere donna costituisce l’elemento scatenante dell’azione criminosa… (Zingarelli, 2016), ricordiamo Maria Adalgisa Nicolai, tra le ultime vittime di questo triste fenomeno comune a tutti gli strati sociali.
Adalgisa era nata in Basilicata, ma aveva studiato al Dipartimento di Agraria di Portici. Era rimasta legata alla cittadina vesuviana: insegnava nella sua università e qui viveva con il suo ex compagno, fino a quel makedetto giorno, il 27 luglio 2020.
Adalgisa, ricercatrice di valore, «… docente amata dagli studenti e con circa 30 anni di esperienza, una collega mite, collaborativa, mai sopra le righe e amata sia nell’ambito della comunità accademica sia tra i cittadini di Portici.» Una persona semplice, sempre disponibile, che ormai non c’è più
Non è che, come si dice in questi casi, si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato, no. Era dove le spettava, nella sua casa e nella società. In questa atroce vicenda di sbagliato c’è il preteso diritto alla prevaricazione, le continue violenze subite da Adalgisa. Soprattutto, la negazione nel riconoscerla Donna, realizzata nell’ambito lavorativo, amata e rispettata da tutti. Non va assolutamente derubricato, come ha solloineato la senatrice Valeria Valente, come «… un gesto di follia … [frutto di un fenomeno profondamente radicato] in modelli sociali che facciamo fatica a lasciarci alle spalle.»
Lo scorso 24 novembre, vigilia della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne, l’Università Federico II ha ricordato la professoressa Maria Adalgisa Nicolai a quattro mesi del suo atroce femminicidio.
Nel corso di una sentita cerimonia nel Parco Gussone del Bosco Superiore della Reggia di Portici, sede del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, il Magnifico Rettore professor Matteo Lorito e i colleghi hanno dedicato alla sua memoria una panchina rossa posta sotto un albero di Jacaranda, una pianta che Adalgisa amava tanto, e una lapide in ceramica sulla facciata dell’ex Istituto d’Industria Agrarie, dove si trova il laboratorio che occupava la professoressa Nicolai, docente e ricercatrice alla sezione di Scienza e Tecnologia degli Alimenti.
Tra la commozione generale, le note di La sposa rubata di Angelo Branduardi eseguite da i Terra Terra e l’attrice Cristina Donadio, che in video ha letto il suo personale omaggio alla professoressa Nicolai con la sua piéce teatrale Lettera ad Adalgisa.
È seguito un incontro nella Sala Cinese: oltre al Rettore, sono intervenute in presenza la senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, la professoressa Concetta Giancola, presidente del CUG | Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità dell’Ateneo federiciano, la famiglia della professoressa Nicolai, il Direttore del Dipartimento di Agraria Francesco Villani e la Consigliera del Comune di Portici Florinda Verde.
Il professor Lorito ha quindi letto una lettera inviata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
la diffusione della Cultura del Rispetto bisogna che parta dai vertici della Curtura: l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha perciò annuciato l’istituzione del percorso “Psicologia del genere”, esame che sarà a scelta di tutti i corsi di studio federiciani, e l’istituzione di una borsa di studio intitolata alla professoressa Nicolai, il cui tema fondante sarà il contrasto alla violenza. Inoltre, il professor Lorito ha sottolineato il significato che assume la nomina a Prorettore affidata alla professoressa Rita Mastrullo: è la prima donna della storia plurisecolare dell’Ateneo a ricoprire questo incarico.
La professoressa Giancola, ha comunicato l’apertura di uno sportello di ascolto, evidenziando l’importanza delle iniziative del Comitato Unico di Garanzia per le pari Opportunità. Ha poi levato alta una sciarpa arancione, che d’ora in poi sarà simbolo del CUG.
In videochiamata, il Ministro all’Università e alla Ricerca Gaetano Manfredi ha dato la sua tesimonianza, seguita dal commosso ricordo dei tanti colleghi, amici e studenti di Maria Adalgisa Nicolai, cooordinati dal professor Raffaele Sacchi.
Passata l’onda dell’emozione, rimane viva la memoria e le testimonianze condivise dai partecipanti, donne e uomini che gridano forte contro la violenza di genere, persone che hanno conosciuto e amato Adalgisa.
«A te, Adalgisa.
Per te e per tutte le donne che l’uomo che diceva di amare. Per te e per tutte loro piantiamo questo albero dai fioi viola, tenace come noi. Come noi donne resiste a ogni condizione, pianta resiliente, come noi. Questo albero lo piantiamo in perenne ricordo di te, Adalgisa, e di tutte le donne che, come te, hanno perso la loro voce. Saranno le meravigliose foglie magiche dal colore indimenticabile, che mosse dal vento, ci riporteranno le vostre voci, se solo spremo ascoltarle. Questo albero magico e meraviglioso, simbolo della vita e dela capacità di sconfiggere le avversità, grazi alla sua capacità di rinascere dopo essere stato quasi spogliato da tutte le foglie, ci ricorderà che nulla muore… Non piangere più…» (Cristina Donadio)
(Si ringrazia per le fotografie #Cristina #Baratta)