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Una cima rossa per salvare le donne

Tante, troppe donne in ogni parte del mondo hanno subito violenze fisiche, psicologiche o sessuali: lanciamo loro una cima rossa

PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne nella sede della Lega Navale Italiana in via Armando Diaz, 59, martedì 25 novembre alle ore 18 si terrà un incontro su questo tema scottante e più che mai attuale.

Dopo i saluti della dottoressa Rita Ronchi, Presidente della Lega Navale italiana-sezione di Portici, della dottoressa Grazia Buccelli, assessore allo Sport della Città di Portici, dell’avvocato Martina Albo, consigliere comunale della Città di Portici, sono in programma gli interventi dei relatori:

  • dottoressa Olga Intoccia, consigliere comunale della Città di Portici;
  • dottoressa Assunta Mango, criminologa;
  • dottor Marco Fiore, antropologo;
  • dottor Gennaro Imperatore, criminologo.

La serata sarà allietata dal concerto di voci pari femminili Incanto diretto dal Maestro Luciana Mazzone.

La corale sarà accompagnata dalla pianista Maria Antonietta Formisano.

La violenza sulle donne è una ferità profonda che la società intera deve sanare.

Troppe donne in ogni parte del mondo hanno subito violenze fisiche, psicologiche o sessuali almeno una volta nella vita. Senza dimenticare la pratica aberrante dell’infibulazione praticata da talune culture. Anche in Italia, che ormai è diventata un Paese multietnico, viene praticata: si sono registrati circa 7mila casi di mutilazione dei genitali femminili. Questo dato si riferisce ai casi di mutilazione dei genitali femminili dei quali si è venuti a conoscenza. Si presume che in realtà siano molti di più.

Ogni aspetto della violenza contro le donne è figlia di una cultura patriarcale e retrogada. Basti pensare che, fino a non molto tempo fa, quando veniva uccisa una donna da un uomo che, invece, avrebbe dovuto proteggerla, si parlava di “delitto passionale”. Per fortuna, oggi c’è stata una presa di coscienza, e si chiama “femminicidio”. Un atto atroce dove non c’entra né passione né amore.

La dottoressa Grazia Buccelli ha spiegato:  Cima rossa fa parte diuna campagna di comunicazione che attraversa tutta la Città, con un messaggio forte e d’impatto che possa servire alle donne, alle ragazze o alle persone che indirettamente vivono o subiscono forme di violenza. Parliamo di familiari che si trovano all’interno delle stesse mura domestiche, tra le quali si consumano abusi, a riconoscere i vari tipi di violenza, e, soprattutto, chiedere aiuto, chiamando il numero verde nazionale 1522 per mettersi in contatto con i centri antiviolenza più vicini.

 

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