Culturalibri

Un possibile senso della vita

Il surreale, l’ironico, l’assurdo, il paradossale per arrivare al fondo dell’interiorità, della normalità: Un possibile senso della vita, il libro di Ettore Sannino

CASERTA – Alla Biblioteca comunale Alfonso Ruggiero in via Capitano Luigi Laviano sabato 23 aprile alle ore 17.30 verrà presentata l’opera prima di Ettore Sannino Un possibile senso della vita, Graus edizioni.

Ne discuteranno con l’autore il giornalista Nando Santonastaso e Alfonso Losanno.

La presentazione verrà replicata domenica 24 aprile a Villa Giaquinto | CE Gusto Leggendo, l’ Urban Park in via Galileo Galilei, relatore Alfonso Losanno.

Un racconto, un romanzo è sempre una metafora, uno spunto per mostrare un’epoca, un’esperienza personale, un disagio esistenziale, un’emozione, un sentimento. A volte in maniera drammatica, altre ironica, talora surreale, ma sempre con un contenuto emotivo che appartiene a chi scrive. Una metafora della vita, quindi.

È da questa considerazione che nasce Un possibile senso della vita: dieci racconti sospesi tra il surreale, l’ironico, l’assurdo, il paradossale per arrivare al fondo dell’interiorità, della normalità.

Ogni storia è a sé, ma tutte sono collegate da un fil rouge che trasforma la raccolta stessa in un altro possibile senso della vita: quello di chi scrive, quello di chi, leggendo questo libro, potrà appassionarsi e identificarsi in uno o più di questi sensi.

Ettore Sannino – nipote dell’omonimo grande artista – è vissuto a Portici. Nato a Napoli, classe 1956, è un medico. Docente, neurochirurgo, lavora all’A.O.R.N. Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, città dove vive da oltre trent’anni.

Ettore Sannino dice di sé: Cresciuto scienziato in una famiglia di umanisti, mio nonno che era scultore e pittore diceva che ero incapace persino di fare la lettera “o” col bicchiere e se ne rammaricava.

Ma anche se non condivido assieme al suo nome il suo talento con pennello e scalpello, la mia passione è altrettanto artistica: scrivere, e mi accompagna dai tempi del liceo, quando qualsiasi tema in classe per me era l’occasione per un racconto, l’incipit di una storia. Perciò eccomi a voi, come sono, venendo dal nulla, pronto a tornare nel nulla e sperando di non essere nulla più che uno a cui piace scrivere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *