Un anno diVino
Falanghina del Sannio, dopo un anno passaggio del testimone di Città europea del Vino a Aranda de Duero, European Wine City 2020
TELESE TERME (BN) – La cerimonia di chiusura di Città europea del Vino 2019 si terra domenica 16 febbraio alle ore 9.30 al Grand Hotel alla presenza del governatore Vincenzo De Luca.
Saranno presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo; il presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria; il presidente di Recevin José Calixto; il presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino Floriano Zambon; tutti i sindaci delle Città del Vino del Sannio; il presidente della Camera di Commercio Antonio Campese; il vice presidente nazionale di Coldiretti Gennaro Masiello; il presidente della CIA Raffaele Amore; il presidente di Confindustria Filippo Liverini, il presidente di Sannio Consorzio Tutela Vini Libero Rillo; il presidente de La Guardiense Domizio Pigna; il presidente della Cantina di Solopaca Carmine Coletta; il rettore dell’Università degli studi del Sannio Gerardo Canfora; il presidente del Conservatorio “Nicola Sala” Antonio Verga; il coordinatore del progetto BioWine Giovanni Quaranta; il responsabile dell’Osservatorio nazionale Turismo del Vino Giuseppe Festa; ed i delegati di Recevin (la rete delle 800 Città del Vino presenti in 11 Paesi europei), Città del Vino ed Aranda de Duero 2020 che, proprio sabato 15 febbraio, visiteranno le città di Guardia Sanframondi, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso e, in particolare, le cantine sociali di Guardia Sanframondi e Solopaca.
Intrattenimento musicale a cura del Conservatorio Nicola Sala di Benevento.
Ad un anno dalla proclamazione della European Wine City, cala il sipario sulla manifestazione che ha acceso i riflettori sulla Falanghina del Sannio e sul territorio beneventano: il testimone passa alla città spagnola Aranda de Duero, famosa per il suo vino stoccato in grotte sotterranee.
Sarà una opportunità straordinaria per tracciare il bilancio annuale e ricordare il percorso intrapreso a Bruxelles nel 2018, attraverso le iniziative più significative che hanno caratterizzato Sannio Falanghina 2019:
- il progetto BioWine (Biological Wine Innovative Environment), che prevede il trasferimento di buone pratiche di gestione dal Veneto al Sannio;
- lo Statuto del Paesaggio Rurale per armonizzare le politiche locali nel settore ambientale ed urbanistico, che dovrà ora essere adottato da tutti i Comuni coinvolti;
- il Master sulle professioni del vino con l’Università degli studi del Sannio; le partnership istituzionali con Ambasciata del Canada, Québec, Matera 2019 – Mammamiaaa, Agenzia nazionale italiana del Turismo (ENIT), Ambasciata Italiana in Francia ed Associazione nazionale Le Donne del Vino;
- le vetrine internazionali per promuovere la Falanghina, come Vinitaly 2019, Vitigno Italia, Fête des vendanges a Montmartre (evento che valorizza i migliori prodotti enogastronomici europei), Settimana della cucina italiana nel mondo a Parigi, presentazioni in Senato e Camera dei Deputati, tour mondiale promosso dall’Associazione Mozart Italia (concerti in Giappone, Stati Uniti, Cina, Messico, Bulgaria) e Ravello Festival 2019;
- il francobollo celebrativo con Ministero dello Sviluppo Economico e Poste Italiane; il manifesto ufficiale firmato dall’artista Mimmo Paladino;
- l’inaugurazione della Ciclovia della Falanghina.
Il distretto del vino sannita comprende 27 territori in provincia di Benevento e rappresenta la locomotiva del vino campano: i 6 Comuni che hanno sostenuto la candidatura (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Torrecuso e Benevento) ed i 21 Comuni che hanno deciso di aderire all’associazione Città del Vino (Telese Terme, Montesarchio, Dugenta, Durazzano, Amorosi, Apice, Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, San Lorenzo Maggiore, Melizzano, San Lorenzello, Faicchio, San Lupo, Cerreto Sannita, Vitulano, Frasso Telesino, Paupisi, Foglianise, Paduli, Ponte), oltre alla Provincia. Per capire ancora meglio le ricadute economiche sul territorio, basta vedere i numeri di Sannio Falanghina:
- 12.000 ettari di vigneto, la più estesa area vitivinicola in Campania;
- 3 denominazioni di origine ed 1 indicazione geografica per più di 60 tipologie di vini;
- il 50% dell’intera produzione vitivinicola regionale, con oltre la metà del vino campano tutelato da denominazioni di origine;
- 900 ettari di vigne specializzate solo a Castelvenere (il 60% della superficie totale), il territorio più vitato della Campania e tra i più vitati d’Italia;
- 10.000 aziende impegnate nella produzione di uva; oltre 100 aziende che vinificano ed etichettano;
- 160 cantine con circa 500 lavoratori, senza considerare l’indotto;
- 120 eventi in programma in 365 giorni; 1 sfilata dei carri realizzati ogni anno a Solopaca con i primi chicchi d’uva della stagione;
- 120 abitazioni già acquistate da turisti stranieri nel borgo di Guardia Sanframondi (provenienti da Scozia, Stati Uniti e Canada);
- la più importante realtà cooperativa della Campania ed una delle principali del Mezzogiorno, la Guardiense, con 1000 soci, circa 140.000 ettolitri di vino prodotti annualmente, 5 milioni di bottiglie vendute in Italia e nei principali mercati internazionali.
«Abbiamo fatto tanto negli ultimi mesi – ha spiegato Floriano Panza, coordinatore di Sannio Falanghina – ma molto ancora c’è da fare. Il titolo di Città europea del Vino 2019 è un importante riconoscimento a tutti i territori ed ai produttori che hanno creduto nel progetto Sannio Falanghina sin dal primo momento, ma soprattutto uno stimolo a continuare insieme il percorso intrapreso. Grazie alla Falanghina abbiamo valorizzato il paesaggio della Valle del Vino, a testimonianza delle energie che abbiamo messo in campo per promuovere la nostra terra e dei traguardi ambiziosi che possiamo raggiungere quando il territorio si unisce per un obiettivo comune. Falanghina significa vino ma ogni goccia parla al mondo anche di Sannio, turismo, tradizione, cultura e sviluppo sostenibile. Lo Statuto del Paesaggio Rurale può rappresentare il primo passo verso un dossier di candidatura per diventare patrimonio UNESCO, sulla scia di quanto già accaduto per le colline del Prosecco.»