Cultura

Teatro e Cinema con la Federico II

NAPOLI – Al Cinema Academy Astra in via Mezzocannone giovedì 24 novembre  doppio appuntamento proposto daal’Università Federico II: alle 11 Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, mentre alle 2i per Cinema, mon amour – I giovedì dell’Astra è in programma il film di Vittorio de Sica con Gli uomini, che mascalzoni.

Rigillo e Rossini, accompagnati al violino da Riccardo Zamuner, interpretano l’epistolario tra Federico De Roberto ed Ernesta Valle, Si dubita sempre delle cose più belle. Parole d’amore e di letteratura, pubblicato a cura di Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla.

Il reading, promosso nell’ambito del programma della Federico IIF2Cultura, apre la rassegna Senza sipario. Il teatro nell’Università, e sarà introdotto dai saluti del Rettore dell’Ateneo, Gaetano Manfredi, dal Prorettore Arturo De Vivo, dal Professore Guido Trombetti (già Rettore della Federico),  e diEdoardo Massimilla, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, mentre verrà presentato dall’autrice Sarah Zappulla Muscarà, dal Maestro Mariano Rigillo e Pasquale Sabbatino, Coordinatore del Master in Drammaturgia e Cinematografia.

L’incontro con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, che inaugura il primo ciclo di Senza sipario. Il teatro nell’Università, rientra nel programma culturale che l’Ateneo federiciano propone alla sua comunità, alla città e alle scuole. Il progetto ha l’ambizione di promuovere un sapere diffuso, che solleciti l’interesse di cittadini, curiosi di conoscere e di capire. La Federico II ha deciso perciò di investire sulla cultura e soprattutto sui giovani della scuola, interlocutori privilegiati, allestendo una pluralità di iniziative con le quali l’Università esce dalle sue aule e dai suoi laboratori per mettersi in gioco sul territorio.

Il corposo carteggio inedito (734 lettere, 84 foto, 2144 pagine, un migliaio di nomi) fra Federico De Roberto e la gentildonna Ernesta Valle, moglie dell’avvocato Guido Ribera, ribattezzata Renata (perché “rinata” all’amore) o Nuccia (diminutivo di “femminuccia”), rivela un labirinto di passioni segrete che mettono a nudo l’animo dei due amanti. Il possedersi reciproco diviene assoluto, insaziabile, quasi indescrivibile: «ci sono certe parole che mi scottano: io non posso scrivere passione, struggimento senza sentirmi struggere fino alle ossa dal bisogno di stringerti, di baciarti, di divorarti, di compenetrarti nella mia carne, nel mio sangue, in tutto l’essere mio».

Ampio spazio è riservato nelle lettere anche all’opera letteraria dello scrittore napoletano-catanese e quindi alle sue assidue frequentazioni con i maggiori esponenti dell’epoca. L’ardente storia d’amore tra uno dei maggiori scrittori del ’900 e la gentildonna milanese ci fa ripercorrere una grande stagione letteraria e mondana, tra la Sicilia e Milano, rivelando sentimenti imprevedibili dell’austero, schivo e riservato autore del capolavoro I Vicerè e della sua bella, raffinata e colta amante.

Una relazione che impone loro sotterranee e complesse strategie di occultamento e di dissimulazione per sfuggire all’occhiuta, tirannica madre di lui, donna Marianna degli Asmundo, e al geloso marito di lei. Talora melodrammatico, enfatico, inarrestabile fino al parossismo erotico, questo intenso carteggio d’amore è uno dei pochissimi della nostra letteratura pervenutici ‘bilaterale’, unanimemente definito dalla critica “un romanzo epistolare”.

L’appuntamento delle 21 con Cinema, mon amour – I giovedì dell’Astra è invece con l’omaggio al Maestro Vittorio De Sica con il suo fim Gli uomini, che mascalzoni, ‘32.

La proiezione inaugura la sezione Dalla parte degli attori, con il suo primo grande successo,  che punta l’attenzione sulla performance d’attore.

De Sica è stato uno dei più amati ed apprezzati registi italiani. Con film come Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948) e Umberto D. (1952) ha regalato al cinema alcuni tra i maggiori capolavori del Neorealismo. Se con Il boom (1963), interpretato da Alberto Sordi, ha contribuito alla diffusione della commedia all’italiana, egli ha anche saputo raccontare, a partire da romanzi come La ciociara di Alberto Moravia e Il Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, alcune pagine drammatiche della nostra storia nazionale.

Il prossimo appuntamento con Cinema mon amour – I giovedì dell’Astra sarà invece dedicato non al regista ma all’attore, sempre che le due realtà dell  geniale personalità artistica di Vittorio De Sica siano separabili: la locandina della serata ce lo mostra ormai maturo, accanto ad una macchina da presa perché proprio il suo essere attore lo ha reso capace tanto di dirigere interpreti non professionisti quanto di far emergere tutte le potenzialità di un’attrice come Sophia Loren.

Maggiormente noto come interprete del Maresciallo Antonio Carotenuto, protagonista, a partire dal 1953, della fortunata serie dei Pane, amore, e … De Sica ha incarnato, dagli anni Trenta ai Settanta, varie anime della mascolinità italiana ed è stato anche il giovanotto semplice e sognatore delle commedie di Mario Camerini. Ed è questo il De Sica che si vuole ricordare con la proiezione del suo primo grande successo cinematografico.

Né rassegna, né cineforum: i giovedì di Cinema mon amour, vanno intesi e vissuti come appuntamenti con il cinema, in tante sue forme diverse. Pertanto il programma, che sarà elaborato di semestre in semestre, viene articolato in varie sezioni: Una cineteca in viaggio. La Cineteca di Bologna alla Federico II, Nuove prospettive, I mestieri del cinema e Dalla parte degli attori.

Cinema mon amour rientra nelle attività F2 Cultura 2016-2017, il programma culturale che l’Ateneo federiciano propone alla sua comunità, alla cittadinanza e alle scuole.

Il prossimo film in cartellone è fissato per giovedì con Lʼintervallo di Leonardo Di Costanzo, 2012, per la sezione Nuove prospettive. Il regista sarà presente in sala.

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