Stupore, Passione e Amore
La tappa porticese della Peregrinatio Antoniana ha riportato il busto dorato e le reliquie del Santo suscitando Stupore, Passione e Amore
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Dopo trent’anni, alle ore 10 di sabato 11 maggio, provenienti daSalerno, sono ritornate nella cittadina vesuviana le reliquie di Sant’Antonio di Padova.
Riuniti in piazzale Santo Salvatore Iovino, la comunità conventuale del convento di Sant’Antonio di Padova:
- i Padri Claudio Joris, Gioacchino Ricca, Salvatore Robustelli, Simone Pietro Schiavone e fra Luca Romano Fiume;
- una folta schiera di fedeli devoti del Santo;
- i confratelli delle tre Arciconfraternite cittadine, Immacolata Concezione, Santissimo Sacramento, San Luigim gli aderenti all’Unione Cattolica Operai Madonna dell’Arco di Via dell’Università.
I fedeli si sono poi portati processionalmente in piazza Carlo di Borbone.
Nella corte ottagonale della già Reggia borbonica, tutti trepidanti sin dalle prime ore del giorno, hanno atteso e accolto festanti il ligneo busto dorato e la teca contenenti i sacri resti del Santo Patavino.
Procedendo poi processionalmente, il sacro busto portato a spalla dai rappresentati delle precitate Associazioni laicali, e la teca dal frate diacono, sono stati accompagnati nella chiesa parrocchiale, dove si è tenuta la liturgia dell’accoglienza.
Come da programma, nelle due giornate, sabato 11 e domenica 12, tutto si è svolto con cronometrica puntualità e precisione.
Non c’è mai stato incontro, catechesi o celebrazione della santa Messa che non abbia registrato una buona compunta partecipazione di fedeli. Con i cuori palpitanti, lieti di sentire fra loro il Santo delle tredici grazie al giorno, al termine del sacro rito dell’Eucaristia, persone singole o interi gruppi familiari, tutti hanno venerato le sacre Reliquie. Tantissimi, implorando la sua intercessione, gli hanno scritto e depositata in un’apposita urna la loro accorata intenzione di preghiera.
Come preannunciato, nel pomeriggio delle due giornate, una reliquia del Santo taumaturgo è stata portata da un frate in casa di alcuni ammalati.
In entrambe le giornate, non è mancata la tradizionale distribuzione del “pane di Sant’Antonio”.
Nella sua toccante omelia, pronunciata nel corso della solenne concelebrazione delle ore 12 di domenica, monsignor Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra, ha impetrato al Santo, di cui si onora portare il nome, la concessione di una quattordicesima grazia: data l’epoca ipertecnologica in cui viviamo, possa il Santo intercedere perché si miri a un proficuo quanto benefico impiego dell’intelligenza artificiale.
Alla celebrazione hanno assistito il sindaco della Città di Portici, Vincenzo Cuomo, l’assessore Pasquale Velotti; i consiglieri comunali: Riccardo Fernandez, Aniello Pignalosa, Luca Viscardi, il comandante della Stazione Carabinieri, luogotenente Francesco Russo.
Nella serata di domenica, con inizio alle 20.30, con la direzione e l’accompagnamento al piano del Padre maestro concertatore, fra Gennaro Becchimanzi, ofmconv, il Coro Cetra Ensemble ha tenuto in chiesa il concerto spirituale O Lingua benedicta.
In una navata gremita oltre ogni aspettativa, intervallata dalla calda voce narrante del “mitico” Luigi Vesce, a cui è stata affidata la lettura della vita di Sant’Antonio, scritta a quattro ani dallo stesso fra Gennaro Becchimanzi e Lucia Di Luglio, composto dalle voci:
- femminili: Alessandro Albano, Anna Berriola, Anna Acone, Anna Borrelli, Anna Russo, Francesco Bellofatto, Giovanna Russo, Liberata Borrelli, Luciana Iannucci, Nunzia Sorrentino. Paola Improta, Rosaria Albigi, Sarah Gigante, Silvana De Gregorio, Simonetta Caira;
- maschili; Andrea Cozzolino, Giancarlo Iacoviello, Luca d’Angelo, fra Luca Fiume ofmconv, Luigi Falcini, Lugi Sorbino, Rosario Lippolis;
- soliste: Francesca Bellofatto; Giovanna Russo, Luigi Falcini, Padre Gennaro Maria Becchimanzi, il coro ha eseguito tradizionali canti legati alla vicenda terrena del frate francescano Antonio:
- Grande Santo glorioso – Liber miraculorum n. 28 – miracolo del piede attaccato
- Si quæris, responsorio – fra Giuliano da Spira
- A te di Padova – Rizzi
- Si quæris miracula – Giorgio Montico – Liber miraculorum n. 2
- O lingua benedicta – Giorgio Montico
- O dei miracoli inclito santo – Domenico Stella – Liber miraculorum n. 3 miracolo del mulo
- Ecce panis angelorum – Lorenzo Perosi
- Lieti innalziamo
- Madre dell‘alba – Gaetano Lanaro
Dopo la mirabile esecuzione corale, salutata da fragorosissimi e meritatissimi applausi, ha preso la parola padre Giovanni Milani ofmconv, responsabile della Peregrinatio Antoniana. Il reverendo padre, dopo aver brevemente illustrato l’origine e il significato della peregrinatio, ha ricordato che, tanto Cristo Gesù che ha camminato per diffondere la buona Novella, tanto ha camminato Antonio e tanto post mortem: attraverso le sue reliquie, ancora oggi cammina per portare a tutti nel mondo la parola del Vangelo.
Ha poi sottolineato che la tappa porticese, terza in territorio campano, ha racchiuso nell’acronimo SPA, un insieme di Stupore, Passione e Amore.
Stupore per il gran numero di persone che hanno preso attivamente e devotamente partecipato al fausto evento, per gli ammalati incontrati, per le persone che hanno contribuito alla buona riuscita dello stesso.
Passione palesata dalle tante persone che hanno dato alla comunità il loro tempo e donato o Dio la propria storia.
Amore manifestato nei piccoli gesti perchè Dio non ha bisogno di cose eclatanti.
Infine, fra Claudio Joris, padre guardiano e parroco della chiesa di Sant’Antonio di Padova, a nome dell’intera famiglia religiosa ha ringraziato fra Giovanni Milani per la fraterna disponibilità e l’appoggio spirituale fornito e tutti gli associati ai diversi gruppi operanti in parrocchia, coordinati dall’instancabile Rosario Lippolis, i quali con francescano spirito di servizio hanno fornito il loro disinteressato e devoto apporto per dar gloria al Santo.