Società

Strumenti di Pace

Il messaggio di Papa Francesco ai giovani della costiera amalfitana: le parole siano Strumenti di Pace 

SCALA (SA) – Il Santo Padre ha inviato un messaggio agli oltre 500 giovani della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni che si sono ritrovati nel pomeriggio del 3 settembre nel Duomo di San Lorenzo a Scala in occasione dell’incontro Strumenti di Pace

Il 3 settembre è il giorno in cui l’antica città ricorda il suo illustre figlio, il Beato Gerardo Sasso (1040 -1120), fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta. In concomitanza, ogni anno si tiene l’iniziativa Strumenti di Pace.

Il messaggio di Papa Francesco ci invita ad essere protagonisti di pace con gesti quotidiani. Invita soprattutto i giovani, che sono il futuro – ha dichiarato padre Enzo Fortunato, responsabile della comunicazione della Basilica di San Pietro – a non arrendersi di fronte alle pagine buie dell’umanità

Nel Duomo della cittadina amalfitana i ragazzi si sono confrontati, appunto,  sui temi della Pace, della Solidarietà, dell’Accoglienza e dell’Amicizia con Padre Enzo Fortunato, i rappresentanti del Sovrano Militare Ordine di Malta, autorità militari e civili e lo storico amalfitano Giuseppe Gargano. A seguire, la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni Monsignor Orazio Soricelli e animata dalla Corale Laurentiana di Scala.

Il messaggio del Santo Padre 

Cari giovani della Costiera Amalfitana,

mi rivolgo con gioia a Voi che partecipate all’incontro “Strumenti di pace” nel Duomo di San Lorenzo a Scala. Saluto l’Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Mons. Orazio Soricelli, i Sindaci, le Istituzioni e le Autorità presenti.

Cari giovani, avete scelto un bel tema! È l’urgenza che stiamo sperimentando di fronte alle guerre e alle tante persone che ogni giorno perdono la vita, bambini, anziani, giovani, uomini e donne. Gesù vive e Vi vuole vivi! Senza la pace non c’è vita. C’è solo morte e distruzione.

Ci sono tre modi sicuri per diventare strumenti di pace:

  1. Riempire la giornata di gesti di pace. In codesta antica cittadina di Scala Voi potete approfondire il cammino di solidarietà e di dialogo avviato dal Beato Fra’ Gerardo Sasso, fondatore e primo Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. In un’epoca di conflitti bellici creò a Gerusalemme, intorno al 1100 d.C., il primo ospedale interreligioso. Anche Voi, sul suo esempio, potete costruire ponti di amicizia e di solidarietà reciproca. Illuminate ogni ora della vostra giornata compiendo un gesto di pace: un gesto di servizio, di tenerezza, di perdono.
  2. Pregare con il cuore per la pace. Quando ci sentiamo impotenti davanti alla drammaticità degli scenari mondiali, ricordiamoci che “Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). Abbiamo un’arma molto efficace che è la preghiera. Utilizziamola! Preghiamo di più per la pace, perché arrivi presto. Invochiamola con fede e fiducia! Assumiamo un impegno quotidiano di preghiera personale per la pace. Ritrovatevi insieme per condividere momenti di adorazione eucaristica davanti al Signore, Re della pace.
  3. Vivere come pellegrini di speranza. Con coraggio, non stancateVi di sognare la pace giusta e la fraternità, perché questo è anche il sogno del Padre: che i suoi figli siano uniti e felici, riconoscendoci tutti fratelli. Guardate oltre la notte! Non arrendeteVi al pensiero che la guerra possa risolvere i problemi e condurre alla pace. La guerra è sempre una sconfitta, una resa vergognosa di fronte alle forze del male. Facciamo memoria di tutte le vittime, che non dobbiamo mai dimenticare, e questo ricordo ci apra concretamente a trovare nel presente una via d’uscita in un cammino di riconciliazione.

AffidandoVi all’intercessione materna di Maria, Regina della Pace, Vi benedico e Vi chiedo, per favore, di pregare per me.

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