Serena. Non tutto si decide
Alle nostre madri: senza di esse non saremmo state così… E noi, cosa siamo diventate noi? Le prime della classe, come Serena, che si stupisce e si ferma…
di Bianca Sannino
Tutta quella normalità le passeggiate, le cose belle, l’agognata realizzazione cominciarono a starmi strette. Ero inquieta, non era ancora abbastanza quello che avevo ottenuto, non riuscivo ancora a sentirmi appagata.
Il mio insaziabile desiderio di essere la prima della classe, di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, consapevole che quel qualcuno ero io, non mi abbandonava e quindi decisi di cimentarmi in un ulteriore concorso.
Era per un ruolo dirigenziale, un posto di rilievo dal punto di vista professionale e un grande salto di qualità a livello economico. Mi immersi, come era mio solito fare nello studio, barcamenandomi tra mille attività che non avevo intenzione di abbandonare.
Giravo dalla mattina alla sera come una trottola, instancabile e con un’energia da cocainomane. La sera andavo a letto stanca, distrutta. Gianluca mi si avvicinava cercando un po’ di tenerezza, un po’ di intimità ma io avevo il cervello che non si spegneva mai, sempre a pensare e a programmare, pianificare le mie giornate che per una persona normale sarebbero dovute durare quarantotto ore.
Presa com’ero da me stessa e dalle mie necessità non mi accorsi di aver avuto un ritardo, ero distratta, non facevo neanche più caso al mio corpo. Fu solo dopo un mese che me ne resi conto, per la nausea che una mattina mi investì all’improvviso, e presa dal panico corsi a compare un test di gravidanza.
Ebbi uno shock alla lettura di quelle due lineette rosse, vacillai, ebbi un capogiro e svenni.
Gianluca mi trovò distesa a terra, con in mano il test e non sapeva se ridere dalla gioia o essere preoccupato per la caduta. Quando mi ripresi ero frastornata, confusa e non sapevo se ridere o piangere.
Fino a quel momento mi era sembrato che io potessi decidere qualsiasi cosa di me, della mia vita, avevo l’illusione di poter programmare, pianificare tutto e ora invece qualcuno aveva deciso per me.
Questo bambino aveva deciso di venire al mondo, aveva sfidato la mia presunzione di dominio, si era insinuato nel mio corpo mio malgrado e io come al solito accettai la sfida.
Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni.
Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico.
Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità.
Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione.
Nel 2021 inizia la collaborazione con LoSpeakersCorner pubblicando una serie di novelle, tutte al femminile.
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