Serena | Esperienze
Alle nostre madri: senza di esse non saremmo state così… E noi, cosa siamo diventate noi? Le prime della classe, come Serena e le sue esperienze…
di Bianca Sannino
Con Angela ho vissuto le esperienze più incredibili. Abbiamo fatto di tutto insieme. Scorribande sulla moto Enduro, serate interminabili in discoteca, chiacchierate fiume fino all’alba, ubriacature, fidanzamenti condivisi.
Questo era uno sport che ci piaceva moltissimo. Puntavamo un ragazzo, doveva piacere ad entrambe e ci fidanzavamo in contemporanea. Era divertente costatare quanto i maschi fossero sciocchi, promettevano la stessa cosa ad entrambe, dichiaravano di essere follemente innamorati, quando in realtà erano interessati solo ad una cosa, e noi ridevamo. Ridevamo a crepapelle ringraziando Dio e la sorte di essere nate femmine e di essere donne.
Avevamo avuto la fortuna di vivere in un periodo in cui le lotte per l’emancipazione femminile avevano dato già i loro frutti, ma i percorsi di lunga durata, le ataviche pretese maschili per cui a loro era tutto concesso, i persistenti pregiudizi su ciò che è lecito per le donne, erano ancora lungi dallo scomparire.
Noi combattevamo la nostra piccola personale battaglia di emancipazione, dimostrando quotidianamente quanto valevamo come intelligenze, come esseri pensanti, come anime e non sopportavamo la stupidità, l’arroganza, la saccenteria di chi tendeva a reprime queste due anime folli e ribelli.
L’ambiente di studio che frequentava Angela era molto più stimolante del mio, era abitato da personaggi fricchettoni, nostalgici degli anni Sessanta, seguaci di varie correnti filosofiche e spirituali. Molti in realtà erano i figli della borghesia bene della città e si atteggiavano ad anticonformisti per moda o per noia.
Era comunque interessante parlare con loro, alcuni erano davvero molto svitati e francamente sembravamo più interessati alle esperienze psichedeliche che alle teorie filosofiche che andavano sbandierando.
Un giorno fummo invitate ad un incontro con un guru. Questa volta fu diverso, non era il solito finto santone in cerca di giovani donne a cui prometteva esperienze mistiche di sesso tantrico.
Era un uomo magnetico, magrissimo, con una lunga treccia rasta e un dhoti kurta color pesca.
Il suo nome in sanscrito significava “Seme di consapevolezza”.
Rimanemmo affascinate e irretite dalla calma del suo sguardo, dalla profondità della sua voce, dalla potenza delle sue parole. Era accompagnato da giovani e meno giovani, tra questi una ragazza bruna, ossuta e con una lunga treccia nera si distingueva per il sorriso aperto e cordiale con il quale accoglieva i nuovi ospiti.
Si presentò a tutti, si chiamava Claudia e il suo compito era quello di accogliere coloro che per la prima volta si avvicinavano agli insegnamenti del maestro.
Bianca Sannino, docente appassionata nella scuola statale italiana, vive e insegna a Portici da più di vent’anni.
Dopo aver attraversato perigliosi mari in vari ambiti e settori ed essersi dedicata alla redazione di libri saggistici e specifici del settore dell’insegnamento, esordisce oggi nel genere novellistico.
Due lauree, corsi di specializzazione, master non sono bastati a spegnere la sua continua, vulcanica e poliedrica ricerca della verità.
Da sempre, le sue parole che profumano di vita e di umanità, arricchite dalla sua esperienza e sensibilità, restituiscono delicati attimi di leggerezza frammisti a momenti di profonda riflessione.
Nel 2021 inizia la collaborazione con LoSpeakersCorner pubblicando una serie di novelle, tutte al femminile.
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Sì, aspetto il libro anzi i libri!