arteCulturaracconti

Sembravano C’arte

I destini di tre donne di inizio ‘900 si intrecciano nei faldoni: Sembravano C’arte, invece erano le vite di persone reali

PORTICI | CITTÁ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nuovo appuntamento della rassegna Sembravano C’arte, che mette in scena le vicende contenute nei faldoni dell’Archivio storico del Banco di Napoli in via dei Tribunali.

Giovedì 13 aprile alle 19 il museo dell’archivio IlCartastorie ospiterá Ben vero pagherete, una piéce che narra di tre donne napoletane, unite da una fede di credito e da un incidente domestico.

Le carte d’archivio raccontano tante storie: l’Archivio Storico del Banco di Napoli fa da scenografia e da ispirazionesi rappresenterá una delle vicende contenute nei suoi faldoni, patrimonio di cinque secoli di memorie, che la rassegna divulga attraverso l’arte.

I destini di tre donne napoletane degli inizi del 1900, che fungono da pretesto per raccontare la centralità del sistema delle “doti” nel Mezzogiorno di inizio secolo, tra subalternità e garanzia della donna.

A interpretare Ben vero pagherete, con testo dello scrittore Andrea Zappulli, sará Debora Sacco con accompagnamento musicale di Michele Buonocore.

Cosa c’è negli archivi? La polvere? Le carte.

In realtà negli archivi ci sono sempre le persone – spiegano i promotori – nascoste, marginali, tra le righe oppure lampanti, centrali, continuamente protagoniste di una narrazione fatta di frammenti e di tracce. Ecco quindi che divengono uno stimolo, un quesito a risposta aperta, che ci proviene da un secolo lontano o dall’altro giorno del nostro recente passato. La rassegna dà un’interpretazione, attraverso le carte, a ciò che la memoria ci ha lasciato.

L’ingresso è gratuito con obbligo di prenotazione.

I partecipanti inoltre, potranno seguire l’interessante percorso multimediale Kaleidos di IlCartastorie a tariffa ridotta entro la settimana successiva fino a gioventù 20 aprile, presentando il biglietto di Sembravano C’arte. 

Per maggiori informazioni e prenotazioni www.ilcartastorie.it

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *