Scotellaro oltre i confini del ‘900
Il ricordo di Rocco Scotellaro rimane vivo e attuale nella mente dei suoi lettori, oltre i confini temporali, oltre la prematura morte
PORTICI | CITOLITANA DI NAPOLI – A Villa Fernandes nella serata di venerdì 19 aprile è stato presentato l’ultimo libro della professoressa Giuseppina “Pina” Scognamiglio, Scotellaro oltre Scotellaro, La Valle del Tempo Editore.
La discussione sul saggio è stata preceduta dai saluti dell’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Portici, avvocato Luca Manzo, dal dottor Pietro De Martino, vicesindaco del Comune di San Giorgio a Cremano, dall’assessore al Commercio e Attività Produttive del Comune di Portici, avvocato Flavia Gaudino,dal presidente dell’associazione L.U.C.A., dottor Massimo Ferraro, dalla DS dell’istituto Rocco Scotellaro di San Giorgio a Cremano professoressa Marina Petrucci.
Il dibattito con l’autrice professoressa Scognamiglio, moderato dall’ingegner Raffaele Cuorvo, dell’associazione Rocco Scotellaro, ha visto gli interventi di Antonella Renzullo, presidente di Tells Italy, del professor Antonio Martino, presidente dell’associazione Rocco Scotellaro di Portici, l’architetto Aldo Vella, direttore di Quaderni Vesuviani.
Alcuni brani di opere del poeta e scrittore contadino Rocco Scotellaro sono stati letti dalla professoressa Monica Tondini, attrice e autrice.
L’opera di Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953) è imperniata sulle realtà della sua terra, la Basilicata.
Poete e scrittore “contadino”, l’autore non rinnega le sue origini, ma, orgogliosamente, le esalta nei suoi versi che trasmettono emozioni, anche attraverso i colori del Mediterraneo. Un sud aspro, non baciato dal mare, dove la vita dei contadini è difficile.
Nel corso del dibattito, l’architetto Aldo Vella ha richiamato l’attenzione sulla metrica usata da Scotellaro nei suoi componimenti, che sembrano seguire un ritmo “emozionale”, non “canonico”, seguendo quasi una cadenza musicale, proprio per trasmettere, insieme al simbolismo, quelle vibrazioni radicate nel suo animo, quei termini dialettali frammisti alla lingua italiana.
Di contro, nei suoi scritti traspare il suo impegno sociale e politico nel difendere i diritti dei contadini e combattere l’ingiustizia sociale. E lo fece come intellettuale e come uomo del popolo, unendo arte e militanza.
La professoressa Giuseppina Scognamiglio è docente di Letteratura teatrale italiana all’Università degli Studi di Napoli Federico II, coordinatrice del Laboratorio di Scrittura teatrale del Dipartimento di Filologia Moderna Salvatore Battaglia, componente del Consiglio scientifico del Master universitario di II livello in Letteratura, Scrittura e Critica teatrale dell’Ateneo federiciano.
A chiusura delle manifestazioni per il centenario della nascita di Rocco Scotellaro, il suo libro corona e rende omaggio a una vita troppo breve, ma intensa.
Grazie a Tricarico, grazie a Portici, grazie a persone appassionate, come la professoressa Scognamiglio, lo spirito di Rocco Scotellaro rimane vivo, nonché attuale, nella memoria della nostra società.