San Ciro resta a casa
Il tappeto di fiori per la festa del patrono San Ciro, secolare tradizione porticese, quest’anno non sarà realizzato
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI (NA) – Il tappeto di fiori o che dir si voglia infiorata, solitamente approntato in occasione dei festeggiamenti esterni promossi in onore del santo patrono San Ciro, la prossima domenica 3 maggio non ravviverà le strade della cittadina vesuviana.
Per la prima volta nella sua storia, infatti, a causa della virulenta pandemia influenzale indotta dal COVID-19, la secolare tradizione porticese non sarà realizzata.
Ciò, in conseguenza delle straordinarie misure adottate dal Governo nazionale, che con ordinanze, «… tenuto conto del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, ha proclamato lo stato di emergenza e messo in atto le prime misure di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale.»
Il gruppo di infioratori porticesi di via Michelangelo Naldi, afferente allo storico Comitato Cappella San Ciro, coscienti della contingenza che ha colpito l’intero Paese, consapevole della possibile diffusione del rischio, ha fatto propria la direttiva governativa.
Nel rispetto delle vigenti normative ministeriali, che impediscono la formazione di assembramenti, pertanto, ha deciso di rinviare l’annuale realizzazione dell’infiorata, che il Comitato, per fede e tradizione, dedica al Santo Patrono San Ciro, nel giorno della processione.
Considerato che il ritorno alla normalità non sarà imminente, la realizzazione materiale dell’infiorata, è stata procrastinata al prossimo anno.
Seppur rimandata a quando le condizioni ambientali lo consentiranno, il Comitato Cappella di San Ciro, nella consueta serata di preparazione darà vita a una significativa alternativa.
Sollecitato da Angelo Di Napoli, coordinatore artistico dell’infiorata, dalle ore 20 di sabato 2 maggio, l’intera via Michelangelo Naldi, sarà rischiarata da tanti ceri accessi sui balconi.
Seppur distanti, «… per sentirsi più vicini», gli abitanti si uniranno in un momento di preghiera.
Con la tremula luce delle fiammelle si innalzerà al cielo l’accorata devota invocazione al nostro amato Santo medico perché, con la sua miracolosa intercessione possa essere posta fine alla luttuosa epidemia.
Intanto, univoca è stata la risposta alle scongiurate diverse ipotesi alternative alla classica processione, da più parti ventilate, quali «… esporre la statua del Santo sul sagrato della chiesa; portare la statua su un camion per le strade di Portici; far girare la Statua per tutte le strade della città magari su un mezzo della protezione civile con la possibilità per tutti di vederlo dai balconi; ecc.», il simulacro del Santo «… resta nella sua casa, come tutti i Porticesi e i suoi devoti in questi giorni di quarantena.»
Così. alle ore 13 di domenica 3 maggio, al termine della Santa Messa, celebrata a porte chiuse e teletrasmessa sul canale 95 – Tele Luna, dalla chiesa matrice, co-dedicata alla Natività della Vergine Maria e a San Ciro, sarà impartita la benedizione sulla Città di Portici, con le reliquie del capo del nostro Santo Protettore.
Al fine di sentirsi tutti più vicini e uniti e alimentare il comune desidero di incontrasi con Lui, il Comitato trasmetterà via radio la diretta della funzioni liturgiche celebrate in suo onore.
Benché distanti, «… uniti dal comune unico senso di fede», si potrà stare virtualmente insieme a gridare: W SAN CIRO.
Nell’impossibilità di seguire la tradizionale processione, si ricorda, che su TV 688 del digitale terrestre e in streaming su Facebook, alla pagina Santuario Santa Maria della Natività e San Ciro, saranno trasmesse alcuni tratti delle processioni degli anni precedenti.