San Ciro e i suoi medici
di Bruno Provitera
Come da tradizione la seconda festività annuale del Santo Patrono di Portici cade nella prima domenica di maggio, con la solenne processione che fino a qualche anno fa, si snodava, lungo tutte le vie della città fino a notte inoltrata.
I rituali del corteo sacro sono antichissimi. Negli ultimi anni la Diocesi di Napoli ha imposto alcune limitazioni che riguardano il percorso della statua, notevolmente ridotto alle arterie principali della città ed il duplice rientro della statua in chiesa, alle ore 14 per poi uscire di nuovo alle ore 17 e rientrare definitivamente alle 21 nel Santuario.
Come pure a qualche tempo non si ripete più il saluto, e l’accoglienza della statua nella scuola della Polizia penitenziaria in via Università, cosi come il saluto delle autorità cittadine di Portici e di Ercolano al bivio di via Roma.
Questa festività è per i porticesi e i devoti una giornata importante: si vive il passaggio generazionale ogni anno, e per l’occasione le famiglie si riuniscono nel ricordo e per il forte attaccamento alle tradizioni del proprio territorio.
Si percepisce l’emozione di ognuno dalle immagini colorate della moltitudine di persone che si ritrovano accalcate in modo ordinato speciaslmente in piazza. Il colore che prevale è l’amaranto, colore del saio di San Ciro: moltissimi devoti portano un abito o una sciarpa dello stesso colore.
La prossima domenica 1 maggio all’ora stabilita, le 8, la statua del Santo, preceduta dal suono delle campane verrà portata a spalla sulla porta centrale della chiesa dai portantini, sistemata ai piedi della scalinata, sul lato destro, nella attesa della solenne liturgia che viene celebrata dal parroco alle 8.30.
Tutte le Arciconfraternite di Portici sono presenti e sfilano con ordine prestabilito dal rituale: la prima è l’Arciconfraternita dei Pellegrini, detta di San Luigi; poi quella di San Ciro; l’ultima, la più antica, è quella dell’Immacolata Concezione. Rappresentata ognuna da un grande stendardo di seta colorata, un pesante damasco, sormontato alla cima dell’asta da un pennacchio di piume bianche di struzzo. I componenti ogni arciconfraternita vestono i colori di appartenenza. Accompagnate ciascuna da una banda musicale. Precedono la statua del Santo, e al seguito sfilano le autorità cittadine con a capo il sindaco con la fascia tricolore dietro il gonfalone istituzionale, immediatamente dietro la statua.
Il comitato porticese Medici per San Ciro, istituito insieme alla cittadina pugliese di Grottaglie e quella siciliana di Marineo, accomunate dallo stesso Santo patrono San Ciro, normalmente segue la processione con a capo il loro padre spirituale e parroco del Santuario Diocesano, Monsignor Raffaele Galdiero. Tutti i clinici partecipano con grande entusiasmo al corteo, pregano, dispensano saluti e consigli a chi li avvicina durante le pause del corteo sacro. Nel solco Di San Ciro, medico e martire, questo sicuramente ravviva sempre più il contatto cristiano con gli ammalati che riscoprono il significato spirituale della loro sofferenza e ne attingono sollievo.
Novità quest’anno: ci sarà un gonfalone in più a seguire la processione: quello che rappresenta il folto gruppo dei medici cattolici cristiani che devoti a San Ciro e ispirati alle sue virtù teologali Fede, Speranza e Carità si sono costituiti nel 2008 in comitato locale.
Medici per San Ciro opera quotidianamente nel settore sanitario con spirito cristiano assicurando ai cittadini oltre alle cure mediche, la parola di conforto e l’amore in Dio per alleviare le loro sofferenze corporali.
Colgo l’occasione per ringraziare alcuni amici di Portici, perché grazie al loro impegno è stato possibile realizzare in tempi brevi il “Gonfalone medici per san Ciro”; in particolare ringrazio, Armando Guida, che si è occupato della stampa su raso bianco dell’immagine di San Ciro e del simbolo del comitato che è il girasole e, sua madre che si è adoperata a realizzare la cornice ed il ricamo con frange dorate, non ché Livio Imperato, che si è impegnato a fornire l’asta portagonfalone e il cinturone di nailon per fissarlo alla vita.
Che dire: questa festa è un vero spettacolo di fede. La processione, la partecipazione dei fedeli, la preghiera, gli applausi al passaggio del Santo, si fondono e si combinano con il suono della banda musicale al seguito e a quello delle campane che suonano a distesa lungo la strada percorsa dai pellegrini, dove anche i balconi stracolmi di fedeli fanno da cornice dinamica al passaggio della statua del Santo.
Come da tradizione su alcuni affacci vengono esposte coperte di seta e lanciati petali di fiori e coriandoli colorati, specie dai bambini, che ravvivano di colore il passaggio di San Ciro.
In questo giorno di festa, i pianti di commozione e di fedeltà al santo si uniscono spesso all’allegria sommessa di alcuni e al rumore di petardi e mortaretti che arricchiscono l’anima degli spettatori e attori di particolari emozioni, dove talvolta i sentimenti religiosi si rimescolano con dimostrazioni di fanatismo che evidenziano comunque anch’essi una genuina, naturale e ingenua manifestazione di fede.
In alcuni cortili del centro storico – come via Naldi e il II viale Melina – si allestiscono i tappeti fioriti, dei veri e propri capolavori artistici composti da peeetali di fiori, ispirati ai valori della pace, della tolleranza e della solidarietà, realizzati da mani esperte che lavorano tutta la notte che precede la processione affinché la statua possa sostare per alcuni minuti su di essi e raccogliere le donazioni.
Alle 21.30 circa la processione termina e la statua rientra nel santuario. L’effigie del Santo viene di nuovo sistemata ai piedi della scalinata, rivolta verso la folla e dopo la parola e la benedizione del parroco rientra solennemente e lentamente in chiesa sotto gli stendardi delle confraternite che si incurvano al suo passaggio in segno di saluto e di arrivederci all’anno prossimo.
Il comitato Medici per San Ciro per diversi anni consecutivi ha sostenuto progetti di sanità pubblica, a tutela e a sostegno della promozione del diritto alla prevenzione. Ha trattato vari temi tra cui, nel 2009 il “Diabete mellito e le sue complicanze”, nel 2010 “La malattia di Alzheimer”, nel 2011 “ La terapia del dolore cronico, oncologico e non, nel rispetto della dignità della vita e della dignità della persona”, nel 2012 “Un futuro senza cancro … il ruolo della prevenzione”, nel 2013 “Aneurisma dell’aorta addominale … un minuto che vale una vita”.
Per la prossima festività, quella del 31 gennaio 2017, ripartirà il ciclo dei convegni con la VI edizione degli appuntamenti, Si sta già sviluppando l’idea di realizzare un convegno su Alcolismo e società.
La realizzazione del convegno nasce dalla consapevolezza che l’alcol è un importante problema di sanità pubblica, responsabile del 9% della spesa sanitaria nei Paesi europei ed è uno dei fattori di rischio più importanti per la salute rappresentando una delle principali cause di mortalità e morbilità. Il 40-60% di tutte le morti traumatiche in Europa sono attribuibili, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’assunzione di alcol. In Europa, un decesso su quattro tra quelli registrati nei giovani tra i 15 e i 29 anni, è dovuto all’alcol. L’alcol rappresenta dunque il primo fattore di rischio di invalidità, mortalità prematura e malattia cronica in questa fascia d’età.
L’iniziativa vedrà impegnati i medici aziendali del distretto sanitario di Portici e i medici dei Centri accreditati che hanno manifestato interesse a partecipare all’iniziativa, la cittadinanza, le comunità religiose ed in particolare quella che afferisce alla Chiesa Santa Maria Natività e San Ciro, esperti e operatori di settore, rappresentanti delle associazioni di volontariato, rappresentanti del tribunale per i diritti del malato, le istituzioni locali e quelle regionali su un tema sanitario di elevato interesse pubblico.
Prevediamo che la cittadinanza potrà usufruire gratuitamente delle consulenze dei medici del comitato e degli operatori sociali. impegnati nel volontariato, per queste finalità: ascolto, sensibilizzazione ed indirizzo terapeutico.
Viva San Ciro!