Roma chiama, Capua risponde
A Palazzo Aeronautica della Capitale giovedì 13 dicembre è stata siglata la lettera di intenti tra l’Aeronautica Militare, il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Università di Roma La Sapienza, il CIRA di Capua e SITAEL S.p.A., azienda italiana specializzata nella produzione di satelliti di piccole dimensioni.
Obiettivo della collaborazione è avviare una collaborazione di ricerca e sperimentazione nel settore aerospaziale, in particolare per una serie di progetti finalizzati a sostenere lo sviluppo della tecnologia di aviolancio di piccoli satelliti innovativi.
La firma al documento è stata apposta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra aerea Alberto Rosso, dal dottor Giambattista Brignone, Direttore Generale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dal Prorettore alla Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico dell’Ateneo La Sapienza Professor Teodoro Valente, dal Dottor Paolo Annunziato, Presidente del CIRA, e dal Professor Nicola Zaccheo, CEO di SITAEL SpA.
Alla lettera di intenti seguirà un avviso pubblico per manifestazione di interesse, attraverso il quale saranno invitate a partecipare all’iniziativa tutte le industrie nazionali che intendono investire nel settore, sia a livello di grandi, sia di medie e piccole imprese. Le industrie interessate, unitamente ai soggetti firmatari della Lettera di Intenti, parteciperanno poi alla definizione di un accordo quadro, la cui firma sancirà ufficialmente l’avvio delle attività per uno studio di fattibilità per la pianificazione e la sperimentazione di un sistema di lancio aviotrasportato a supporto delle operazioni di osservazione e sorveglianza marittima e terrestre nonché di telecomunicazioni.
L’utilizzo di piattaforme aeree per il lancio di piccoli satelliti – che potrebbe vedere coinvolti anche velivoli aero-tattici dell’Aeronautica Militare – porterebbe ad un incremento del numero di lanci possibili, eliminando di fatto i problemi connessi alle condizioni meteorologiche ed affrancandosi dalla necessità di complesse infrastrutture basate a terra, nonché ad una significativa riduzione dei costi di lancio, almeno per quanto riguarda nano/micro/mini satelliti.
Quello dell’aviolancio di piccoli satelliti, in particolare, costituisce un campo di ricerca ed approfondimento di forte interesse per la comunità scientifica internazionale che vede l’Aeronautica Militare – nell’ambito del Piano Spaziale della Difesa – competente per lo sviluppo e la promozione di studi di settore per il lancio di satelliti da piattaforme aeronautiche. Tali applicazioni si devono anche grazie all’evoluzione della tecnologia spaziale – sempre più orientata verso la miniaturizzazione dei componenti elettronici – e lo sviluppo di numerose applicazioni per piccoli satelliti, che si ritiene potrebbero diventare nel prossimo futuro assetti efficaci per diverse applicazioni spaziali, da quello dell’osservazione terrestre (Earth Observation) a quello, in continua evoluzione, delle telecomunicazioni.
«Con l’avvio di questa collaborazione – ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare generale di squadra aerea Alberto Rosso – sotto la regia della Presidenza del Consiglio, vogliamo concentrare l’attenzione e le nostre professionalità su ‘come’ arrivare allo spazio e sulle capacità distintive dell’Aeronautica Militare che ne abiliteranno l’accesso, consentendo alla Difesa ed all’Italia di estendere la competenza aerospaziale dai 20 km sino alla soglia dello spazio convenzionalmente posta a circa 100 km. L’impegno di oggi è simbolico e concreto. Siamo riusciti a mettere insieme in una logica inclusiva le nicchie di eccellenza dell’Industria spaziale e del mondo accademico e scientifico che in sinergia, con concrete iniziative, permetteranno al Paese di consolidare ed ampliare la sua presenza nell’aerospazio».
L’accordo, che rientra tra le linee programmatiche della Difesa per una sempre maggiore integrazione e collaborazione tra forze armate, mondo accademico, della ricerca ed industriale a supporto della collettività e quale contributo alla resilienza nazionale, potrebbe altresì rappresentare un fattore abilitante per lo sviluppo di ulteriori tecnologie dual use, quali ad esempio quelle connesse al settore del volo super/ipersonico, in particolare per lo sviluppo di nuovi sistemi di propulsione come i motori pre-raffreddati, i cosiddetti air breathing.