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Rocco Scotellaro, una vita intensa

A 100 anni dalla nascita, il racconto della intensa presenza di Rocco Scotellaro, scomparso prematuramente a Portici

di Stanislao Scognamiglio

PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLIi – Nella sala riunioni di Villa Fernandes, un bene confiscato alla camorra, sita in Via Armando Diaz, alle ore 17.30 di  venerdì 24 novembre  si terrà Un seminario sugli anni di Portici del meridionalista lucano.

Un’iniziativa organizzata dai locali presidi di Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie e Contro le Camorre, sotto l’egida della Fondazione Giorgio Amendola – Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi di Torino per omaggiare il poeta-contadino Rocco Scotellaro.

L’attualità del pensiero del sindaco, poeta e scrittore tricarichese, sarà il tema fondante del seminario, voluto per celebrare la sua figura, simbolo del risorgimento dei braccianti agricoli del Meridione d’Italia, in occasione dei 100 anni dalla sua nascita.

Illustri ospiti, esperti della comunicazione, economisti e storici, con i loro interventi animeranno l’incontro:

  • Prospero Cerabona, pubblicista, presidente della Fondazione Giorgio Amendola
  • Gianni Cerchia, professore ordinario all’Università degli Studi del Molise, direttore del Comitato Scientifico della Fondazione Giorgio Amendola
  • Leandro Limoccia, dottore di ricerca all’Università degli Studi di Napoli Federico II
  • Augusto Ferraiuolo, antropologo, professore alla Boston University
  • Amedeo Lepore, professore ordinario all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
  • Maria Zilli, professore ordinario all’Università degli Studi del Molise
  • Giampaolo D’Andrea, docente, presidente dell’Associazione Nazionale per gli Interessi del Meridione d’Italia (ANIMI).

I relatori porranno all’attenzione del pubblico presente la loro personale interpretazione dell’emozionante messaggio derivato dall’impegno sociale dell’intellettuale lucano. Le sue opere, infatti, sono state e, ancor oggi, … continuano a essere un richiamo per l’uguaglianza e un grido contro le ingiustizie.

Plaudiamo la benemerita iniziativa intrapresa per omaggiare il poeta-contadino, “cittadino porticese” dal 1950 al 1953.

Nel contempo, però, non possiamo non esimerci dal manifestare il nostro rammarico. Perchè focalizzando i nomi dei relatori riportati dalla  locandina invito, abbiamo potuto constatare l’assenza tra questi di uno dei più noti docenti-studiosi dell’illustre personaggio.

Come Rocco Scotellaro, anch’egli nostro cittadino d’adozione, il dimenticato/trascurato docente all’Università degli Studi di Napoli Federico II, in più anni ha dedicato più lavori alla produzione poetica-letteraria del letterato lucano.

Si sa che l’erba del vicino è sempre più verde!

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