Referendum Almaviva, il voto dei dipendenti
NAPOLI – Si è concluso nella tarda serata di giovedì 23 febbraio lo scrutino relativo al referendum con cui i lavoratori di Almaviva si sono espressi in merito all’accordo proposto, per non chiudere il sito produttivo in via Brin, che prevede una riduzione del personale con conseguente perdita di lavoro per 845 persone.
Almaviva è un call center con sedi in tutto il Paese, «… un’organizzazione che svolge – all’interno di aziende ed enti o all’esterno, ma per loro conto – servizi specializzati di interazione mediante telefono e/o altri media (tipo fax, e-mail e Internet) con clienti e/o utenti in modo strutturato».
Le misure annunciate dal call center Almaviva – che riguardano anche il sito aziendale di Roma – sono state motivate dalla necessità di «… contenimento dei costi, ottimizzazione del processo produttivo, efficientamento logistico e valorizzazione delle tecnologie proprietarie».
547 SI, 138 NO. «Atto coraggioso quello dei dipendenti di Almaviva di Napoli che hanno scelto di crederci ancora, di continuare a lavorare nell’azienda che avrà bisogno di tutte le loro energie per vincere la sfida delle cifre e del mercato – così l’assessora regionale al Lavoro Sonia Palmeri – È la forza e la responsabilità di questi lavoratori che fa grande la nostra Campania. La Giunta del Presidente De Luca – ribadisce Palmeri – sarà sempre al loro fianco e monitorerà attentamente l’osservanza delle varie fasi dell’accordo. Prossimo passo – conclude l’assessora – il 28 febbraio a Roma».
La Regione Campania, presieduta dal governatore Vincenzo De Luca, continuerà a tutelare i lavoratori di Almaviva attuando politiche a favore dell’occupazione.