Raimondo Marciano, un artista porticese
Una nuova opera dell’eclettico Maestro Raimondo Marciano, intitolata Imbarco al porto del Granatello
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI | CITTÁ METROPOLITANA DI NAPOLI – L’artista Raimondo Marciano, presenta al grande pubblico la sua nuova opera, appena ultimata in questa prima metà del mese.
Ispirandosi alle opere dei ritrattisti della prima metà dell’Ottocento: (Joseph Rebell, Giacinto Gigante, A. Maglianetti, ecc.), il valente pittore porticese ha riprodotto una visione dell’area portuale porticese.
Al centro del campo, compare la marina del Granatello, con due tartane: l’una impegnata ad attrac-care, l’altra pronta a salpare, qualche altra piccola imbarcazione ormeggiata al molo.
Lo specchio d’acqua, sovrastato dal complesso vulcanico Somma-Vesuvio, con il cono centrale fumante, è delimitato dalla banchina sottostante al molo di ponente, ben animata dalla presenza di operatori portuali, passanti e trasportatori in attesa di carico o scarico di merci.
Sono ben visibili, inoltre: la villa d’Elboeuf, il convento di San Pasquale Baylon, la Torre delle Gazze con la vicina chiesetta dell’Immacolata Concezione, la casa del comandante del porto, la primigenia stazione ferroviaria, il palazzo Ciaburri, la scala che porta alla passeggiata sul molo.
Il dipinto, eseguito con la tecnica della pittura a la gouache su cartoncino, ha dimensioni di 42,5 x 65,5 centimetri.
Nella parte bassa del nero margine, si legge il titolo Imbarco al porto del Granatello.
Raimondo Marciano, figlio del compianto pittore Salvatore, nasce a Portici il 29 ottobre 1953. Dopo la scuola dell’obbligo studia informatica presso ITIS Francesco Giordani di Napoli, dove nel 193, consegue il diploma di perito industriale.
Dal 1978, impiegato alle Poste Italiane, svolge la sua attività lavorativa a Torino. Dopo tre anni di permanenza nel capoluogo piemontese, trasferito a Napoli, rientra a Portici, dove tutt’ora vive.
Autodidatta, con tenace curiosità spazia nei più diversi campi dell’arte figurativa: … dalla creazione di scenografie presepiali, alla realizzazione di personaggi (pastori) per le stesse, dalla pittura su vetro, ai murales, dalla pittura figurativa a quella etnica, dall’impressionismo al moderno, e ancora al vedutismo settecentesco (gouaches).
Per cui i supporti, le tecniche e i materiali impiegati variano sempre con il mutare degli stati d’animo, pur tuttavia … la voglia di confrontarsi e di sperimentare resta inalterata.
Artista polivalente, in grado di proporre sempre qualcosa di nuovo con i suoi diversi stili, capace di evolversi nel corso degli anni e di stupire ogni volta con qualcosa di diverso
Gent.mo Sig, Marco
la ringrazioamo per l’attenzione e per la tetsimonianza
Stanislao Scognamiglio