Racconto coreutico, storia di una ballerina al Teatro San Carlo
di Renato Aiello
NAPOLI. Dietro quei movimenti eterei e corpi di danzatori che sembrano quasi fluttuare si nascondono anni di sacrifici e lavoro duro, come per ogni ballerino che si rispetti. Dolori e rinunce, uscite con amici rimandate, vita sociale ridotta di molto e tanto impegno e disciplina. La storia di Ginevra De Masi, giovanissimo talento della danza, uno dei tanti vanti dello spirito creativo made in Naples, non è da meno.
La sua è una passione che coltiva sin da bambina. All’età di tre anni iniziano le lezioni che la portano, con dedizione, a entrare a dieci anni nella prestigiosa scuola del Teatro San Carlo di Napoli. Ed è proprio in occasione dell’ottava edizione di Autunno Danza 2017 che la vediamo in scena al più antico teatro italiano, il 14 e il 20 novembre, tra le 220 allieve del corpo di ballo della scuola per Al di là di un sogno, evocativo titolo dello spettacolo scelto dal direttore Stéphane Fournial, con estratti da La Bayadère e da Il Lago dei Cigni a impreziosire il programma.
La sua è una partecipazione assidua alle attività del teatro napoletano. Con il corpo di ballo del San Carlo ha preso parte a spettacoli come Don Juan, Don Chisciotte, Lo Schiaccianoci, La Strada. Un’esperienza davvero formativa è stata la partecipazione, insieme con la sorella gemella Virginia al Premio Giovani Talenti su musiche di Bach e coreografie del maestro Luciano Cannito, nonché al vernissage della mostra SOS Partenope al Castel dell’Ovo.
In quell’occasione le abbiamo viste impegnate entrambe in un piccolo numero di danza estemporanea che diventò performance art per il libro della città, quel Dizionario appassionato di Napoli di Jean Noel Schifano che presto sarà tradotto in italiano e che di certo non si dimentica della gloriosa tradizione coreutica del capoluogo campano, un tempo capitale di un Regno che dell’arte e della cultura faceva il suo vanto in Europa.
E ora l’aspetta l’ingresso nella compagnia Jas Art Ballet junior del teatro Carcano di Milano, sotto la direzione del primo ballerino Andrea Volpitesta e dell’étoile internazionale Sabrina Brazzo. Ogni viaggio di mille miglia inizia con un passo, recita il saggio, e anche un passé si trasforma nel mattoncino di una potenziale, lunga e importante carriera.