Psiche, e il primo affresco murale fu
di Tonia Ferraro
PORTICI (NA) – Psiche, il primo affresco murale della città è stato inaugurato domenica 8 ottobre alla presenza del sindaco Enzo Cuomo e di tante persone che giorno per giorno hanno visto la sua crescita.
L’opera è di Renata Ferrante, ed è nata dalla sua passione per la pittura e dalla volontà di migliorare l’aspetto di un viale d’accesso che fu vestigia di Villa Zurlo, che negli ultimi anni aveva subito un degrado notevole.
Villa Zurlo è presente sulla mappa del Duca di Noja: risale alla seconda metà del ‘700. Tra pochi mesi sarà un secolo tondo tondo che Villa Zurlo appartiene alla famiglia di Renata, e questo importante anniversario meritava di essere celebrato con questo meraviglioso murale, una allegoria della vita, un inno alla libertà.
Renata Ferrante è una psichiatra e psicoterapeuta che esercita la professione a Portici. Ha insegnato psicologia del lavoro alla Università Federico II e poi Psicoenergetica alla Università Parthenope.
Ha scritto saggi, romanzi, novelle e sceneggiature, e oltre all’ hobby della pittura – ha fatto alcune mostre, anche a Portici – coltiva anche quello della fotografia.
D’altronde, la sua grande creatività coinvolge anche la sua professione: sta dando vita ad un progetto di divulgazione sugli effetti dell’alcool diretto ai ragazzi delle scuole superiori.
L’inaugurazione è stata introdotta dal breve spettacolo d’illusione di Augusto dos Santos.
LoSpeakersCorner ha incontrato Renata Ferrante.
Come hai avuto l’idea di Psiche?
L’idea del mural è nata dal desiderio di celebrare la villa della mia famiglia ma anche dal voler migliorare la mia città. Se é dimostrata la verità della “teoria della finestra rotta”, per cui al degrado si aggiunge incuria e altro degrado, allora spero che aver pulito, risanato, decorato e illuminato il viale, porti tutti a rispettare e manutenere con amore il luogo un cui si vive.
Qual è il significato di questo complesso affresco?
A sinistra la notte e le barche. Poi Pegaso, che rappresenta il sogno, e la grande immaginazione onirica fa uscire dall’acqua i tulipani e le farfalle che vengono giù dalle stelle. Al centro l’esplosione dell’alba, che rappresenta la vita. A destra il giorno, con il parapendio che vuole significare l’ansia di scoprire dell’uomo. Quindi le mongolfiere, e poi le balene, che rappresentano l’immersione nel profondo – il mare è l’inconscio – e quasi esplodono risalendo in superficie. Infine un paesaggio: tra scogli e agavi in alto veleggiano i gabbiani. Uno tiene nel becco la chiave della libertà, della vita.
Hai avuto qualche supporto nella realizzazione di Psiche?
Il progetto è stato realizzato solo a spese mie, inclusa la ristrutturazione del muro che era in condizioni pietose. Stasera si è acceso per la prima volta e ogni sera darà luce al viale fino a mezzanotte. Senza contare le ore dil avoro, il costo totale è stato di circa 3000 euro. Ho speso molto per questa lucida follia.
Hai in programma di realizzare altri murales?
Certamente. Sarei disposta ad ideare e farne altri, ma con il sostegno economico dovuto.
Come si chiama il progetto che porterai nelle scuole?
Il progetto Drink in Healt è strutturato come uno spettacolo teatrale. L’ho sviluppato con il supporto di Augusto dos Santos, ideatore di Cocktail&magic, il giovane artista brasiliano cresciuto in Spagna, che ha ideato lo spettacolo di illusionismo per divertire e informare.