PSC, incontro con Maurizio Fraissinet
PORTICI (NA) – A Villa Fernades in via Diaz lo scorso 13 febbraio si è svolta la conversazione-incontro del Portici Science Cafè, animato dall’ingegner Vincenzo Bonadies.
Il focus mensile, ospite il professor Maurizio Fraissinet, è stato su Gli uccelli nidificanti nella città di Napoli.
Biologo e ornitologo, Fraissinet è impegnato nel dottorato di ricerca Wildlife Research Unit, Dipartimento di Agraria di Portici, Università Federico II, ed è presidente dell’associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale (ASOIM).
È stato il primo Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, vicepresidente nazionale di Federparchi, nonché componente del Consiglio Nazionale del WWF Italia. Al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative.
Grazie all’impegno del professor Fraissinet il livello qualitativo dello studio dell’ornitologia di Napoli è altissimo: sono stati dati alle stampe ben tre atlanti dell’avifauna urbana.
Con l’ASOIM organizza sessioni di bird watching: diviso il territorio in quadranti regolari, al termine della sessione si procede alla stima della popolazione nidificante delle diverse specie.
Volare è sempre stata un’aspirazione umana: affascinato dal mondo degli uccelli, LoSpeakersCorner ha incontrato Maurizio Fraissinet.
Come mai è diminuita la popolazione dei piccioni, una eccedenza cui eravamo abituati?
La popolazione dei piccioni è diminuita grazie all’incremento di quella dei gabbiani reali. In città l’80 per cento della loro dieta sono i colombacci. È questo il metodo della Natura per sfoltire il numero di individui quando una colonia “esplode”. Fa anche bene alla popolazione, in quanto i predatori individuano gli animali malati impedendo che si diffondano epidemie: è una selezione positiva. Il grosso incremento del gabbiano è in parte legato alla grande consistenza delle colonie di colombi. Un altro esempio è la gazza: avvistata la prima volta a Napoli nel ’95, la sua presenza è dovuta all’”esplosione” di colonie di merli, che fa parte della sua dieta. Ancora, le cornacchie grigie, che predano invece le uova del gabbiano reale.
Ma il gabbiano non è una specie aliena all’avifauna urbana?
Napoli affaccia sul mare, ma il gabbiano ha colonizzato anche città come Torino. Questo uccello ha imparato a cibarsi degli scarti umani durante il periodo invernale, che però non utilizza nella stagione riproduttiva. Inoltre, la disponibilità del piccione ha rafforzato la nidificazione del gabbiano reale negli spazi urbani. A questo va aggiunto l’esaurimento dei siti naturali di nidificazione di questo uccello marino: i giovani hanno trovato sui terrazzi l’equivalente delle rocce. In talune città come Roma o Londra, dove se ne registra una forte presenza, cominciano a nidificare anche a terra, nelle aiuole o sui balconi delle case. Una cosa anomala per questa specie.
Oltre all’abbondanza di cibo, quali sono gli altri fattori dello svernamento urbano dell’avifauna?
Il fattore principale è il calore: in città beneficiano di una temperatura di 3-4 gradi superiore rispetto a quella della campagna. La possibilità che possano usufruire di una maggiore durata delle ore di luce per cibarsi non è dimostrato, anche se migrano verso il nord proprio per questo motivo.