Portici lapidaria, volume secondo
Sotto l’ala affettuosa di padre Oreste, lo storico Stanislao Scognamiglio ha presentato la sua ultima opera, il secondo volume di Portici lapidaria
di Tonia Ferraro
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Il chiostro del Convento di Sant’Antonio di Padova in via dell’Università nella serata di giovedì 23 giugno si è tenuta la prima presentazione del libro di Stanislao Scognamiglio, Portici Lapidaria, volume II.
La presentazione si è svolta nell’atmosfera particolare creata dall’accoglienza speciale – quella che ti fa sentire a casa – dei Frati Minori Conventuali, Il Padre Guardiano e Parroco fra Claudio Joris, Il Viceparroco fra Roberto Sdino e il responsabile GIFRA | Gioventù Francescana fra Mario Ravanni.
Senza contare la “presenza” costante di fra Oreste Maria Casaburo, che recentemente è andato a passeggiare in più verdi pascoli, ma che per nulla al mondo si sarebbe perso l’”epilogo” del lungo lavoro durante il quale ha affiancato quotidianamente la stesura del libro del suo pupillo Stanislao. Un’opera faticosa, che ha visto non solo l’apporto di padre Oreste, uomo di profonda cultura e intuizione, ma l’incitamento continuo a proseguire nei momenti di stanchezza, sia per il pimo che del secondo volume. Sua è la dotta presentazione di Portici lapidaria II.
Moderato dal giornalista Maurizo Longhi, il dibattito, supportato dalla proiezione delle lapidi con i rispettivi testi, si è svolto davanti a una numerosa platea di appassionati. Erano presenti i Consiglieri comunali Alessandro Caramiello e Nello Pignalosa, che, trattandosi della presentazione di un libro minuziosissimo sulla storia di Portici, hanno ritenuto di avere non l’obbligo ma il legittimo interesse istituzionale a partecipare.
Sul palco con Maurizio Longhi, oltre a Stanislao Scognamiglio, la professoressa Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura Teatrale Italiana all’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonchè autrice della prefazione del libro, e io stessa, che con grande affetto e – permettetemi – orgoglio, ho scritto l’introduzione.
Il dibattito è stato inframmezzato dalla lettura dei testi di alcune lapidi del bravisimo attore, porticese d’elezione, Ernesto Lama.
Interessante l’intervento della professoressa Pina Scognamiglio, che ha ribadito il rigore della ricerca dell’autore riguardo le fonti storiche. Il libro, corredato da una esauriente e rispettosa bibliografia, ha sottolineato la docente, riporta sì la storia porticese, ma strettamente legata a quella d’Italia: Portici era il centro, da qui partiva tutto.
Dal canto suo, l’autore ha spiegato l’oggettiva difficoltà a tradurre il testo di alcune lapidi, indecifrabili o per l’usura del tempo o per l’abitudine di incidere solo l’iniziale puntata di parole. In questi casi è stato determinante l’apporto di padre Oreste Maria Casaburo.
Al termine dell’incontro Stanislao Scognamiglio, commosso per tanti motivi, ha ringraziato i Frati Conventuali Minori, gli amici presenti e tutti gli storici e appassionati di storia che hanno contribuito con i loro suggerimenti alla stesura del libro, e ha firmato le copie del suo libro.
Scheda tecnica
Il libro. Portici lapidaria, I e II vol. A dispetto del suo piccolo territorio, sono stati tanti gli autori che hanno scritto su Portici e di Portici. Le fonti sono state archivi, memorie, biblioteche, che i diversi storici hanno utilizzato per darci tutte le notizie di questa cittadina dove natura, storia e progresso si intrecciano rendendola topos simbolo di tutto il Miglio d’Oro.
La novità rappresentata dal libro di Stanislao Scognamiglio è sì aver attinto alle fonti tradizionali, ma facendo un percorso all’inverso. Ovvero, è partito da testimonianze, quasi sempre postume, dei vari personaggi cioè lapidi e iscrizioni, giungendo a “ritroso” al racconto della vita del protagonista, delle sue opere o delle sue azioni. Una angolazione diversa che si è rivelata un metodo di indagine molto più capillare rispetto a quelli sinora applicati.
Un lavoro certosino, una ricerca svolta per lunghi anni, quella di Stanislao Scognamiglio, che ha arricchito la nutrita bibliografia su Portici, una sorta di Antologia di Spoon River… Spesso infatti succede di “vedere” i personaggi muoversi, agire in questo luogo d’elezione. E le testimonianze che hanno lasciato aggiungono un anello alla lunga, lunga catena.
Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi l’ha scritto e di coloro che l’hanno letto, di chi ha vissuto… (Carlos Ruiz Zafròn)
La copertina del secondo volume è opera di Roberto Sdino.
L’autore. Stanislao Scognamiglio, classe 1951, ex funzionario della Amministrazione pubblica, arbitro FIDAL di Atletica Leggera, dottore in Agronomia, è un porticese “verace” che per passione è diventato uno degli storici più attenti e rigorosi della Città di Portici.
Ha al suo attivo mumerose pubblicazioni:
- La Pagliarella. Enaip Campania Sede Provinciale di Napoli, 1983. Con Gennaro Galano
- Lo Sport nei Comuni della provincia di Napoli. CONI – Comitato Provinciale di Napoli, 1987. Con Gennaro Manzo e Massimo Bellotti.
- Il tappeto di fiori a Portici. Quaderni Porticesi, numero 9. Libreria San Ciro. Portici, 1999.
Portici dal 1700 al 1860. Son venuti e ne hanno scritto. Libreria San Ciro. Portici, 2004 con Teodoro Reale - Palazzo Valle. Da residenza gentilizia… a quartiere militare, da caserma… a ospedale militare, da casa di pena… a scuola militare. Arti Grafiche Chiarizia. Portici, 2006.
- Mariano Fortuny e Portici. Portici, 2007. (offset)
- Guida alle Fattorie Didattiche della Campania. Con Antonio Tallarico. Edizioni: 2006, 2007, 2009, 2009-10, 2011, 2013.
- Il Padre Salvatore Iovino e i Frati Francescani Minori in Portici. La Cetra Angelica. Portici. Novembre 2009. Con Oreste Casaburo
- Palazzo Valle. Da villa rustica … a casa di letizia, da residenza gentilizia… a quartiere militare, da caserma… a ospedale militare, da casa di pena… a scuola militare. Arti Grafiche Chiarizia. Portici, 2015.
Mariano Fortuny a Portici. Cento giorni di felicità… Portici, 2016. - Portici lapidaria. Portici, 2019
- Portici lapidaria vol. II. Portici, 2020
(Le foto sono state gentilmente concesse da Michele Malaspina e Roberto Sdino)