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Figli di Portici famosi: Salvadore Cozzolino

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi porticesi per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Salvadore Cozzolino è nato a Portici, la domenica 17 gennaio 1869, da Aniello Cozzolino e da Teresa Ponte.

Sin «… da ragazzo si distingue per l’ingegno poderoso e per una grande inclinazione agli studi».

Entrato in seminario, nel 1892, è stato ordinato diacono e nel dicembre dello stesso anno è stato ordinato sacerdote «… dal Cardinale Guglielmo Sanfelice, Arcivescovo di Napoli».

Uscito dal Seminario, si è iscritto alla Facoltà di Lettere della Regia Università degli Studi di Napoli, «… caso raro in quei tempi e quasi vietato per un ecclesiastico».

All’Ateneo partenopeo è stato «… allievo prediletto del professor Bonaventura Zumbini, di Mons. De Luca, Calvanese ecc.».

Il proficuo impegno lo ha fatto tanto emergere, da suscitare l’ammirazione generale e meritare «… la lode del chiarissimo prof. Bonaventura Zumbini, titolare della Cattedra di Letteratura italiana». Tanto è stimato che il docente lo ha voluto suo assistente.

Dopo la laurea in Lettere, anzichè seguire la via della docenza accademica, ha lasciato l’Università. Datosi all’insegnamento, ha fondato «… in Portici l’Istituto Vesuviano, una scuola media superiore che pure ebbe fortuna».

Qualche anno dopo, all’insegnamento ha preferito la sacra eloquenza. Dotato di «… serio e dignitoso porta­mento, voce forte e decorosa, memoria prodigiosa, gestire eletto», si è dedicato quindi assiduamente alla carriera di predicatore, che lo ha portato «… in giro per tutta l’Italia». Piuttosto «… fermo nei suoi propositi, fu valido difensore della Fede. Oratore e panegiricista insigne, svolse le sue orazioni e le sue riflessioni teologiche nei maggiori templi italiani».

Nel 1919, incluso nella terna dei candidati parroci della maggiore chiesa porticese, superate le prove, è stato eletto curato della parrocchia della Natività di Santa Maria e San Ciro di Portici.

Il 26 ottobre dello stesso anno, ricevutone il possesso canonico, è divenuto il quattordicesimo parroco della chiesa madre.

Immediatamente dopo il suo insediamento ha voluto «… una pubblicazione periodica che di­cesse di S. Ciro e di Portici ai vicini ed agli innumerevoli fedeli lontani».

Il 31 agosto del 1925, ricorrendo «… l’anno del giubileo sacerdotale del Sommo Pontefice Pio XI», ha organizzato un pellegrinaggio a Roma.

Nel corso dell’udienza in Vaticano, ha pronunciato l’indirizzo d’omaggio al papa. Il pastore universale dei cattolici, chiesto il foglio, dopo averlo scorso rapidamente, ha esclamato: «… Abbiamo letto con intenso piacere il breve, ma fulgido indirizzo che ci è stato presentato ed abbiamo veduto con gli occhi dello spirito tutte le opere sacre di Portici, vicine e lontane ed i ricordi di Pio IX».

A lui si devono i miglioramenti apportati nel 1929 alla chiesa, allora in cattive condizioni, «… il tempietto di marmo del Santo, i restauri del Battistero che sistemò al posto attuale, i leoni e le porte di bronzo, le colonne di marmo di Baveno».

Nel pomeriggio del 19 febbraio 1938, fiaccato da «… una vita intensa di lavoro e poi i dispiaceri», colpito da una crisi di angina pectoris, il reverendo Salvadore Cozzolino, nella sua abitazione a Portici, appena ricevuta l’estrema unzione, «… senza sforzo, senza strepito, serenamente, angelicamente volò nelle braccia di Dio. Aveva 69 anni!

E così dopo 44 anni di sacerdozio, dopo 43 anni di predicazione e 19 anni di vita parrocchiale è morto povero nel pieno senso della parola, senza alcun testamento, perché non aveva che cosa lasciare, ma compianto da tutti con plebiscito di lagrime e di affetti».

L’arcivescovo  di Napoli, cardinale Alessio Ascalesi, presente ai funerali benedice la salma, tra la viva commozione di tutti.

Volendo dare «… un giusto riconoscimento del valore e dei meriti di chi in tante città d’Italia onorò la nostra Portici», la Commissione per la Toponomastica cittadina, «… su proposta dell’ing. Luigi Filosa, ad unanimità, decise a intitolare al Parroco Salvadore Cozzolino una via cittadina». Purtroppo, però, tale decisione, ad oggi, ancora non è stata attuata.

Don Salvadore Cozzolino, oltre che «… abile e apprezzato oratore, fu anche poeta»; è stato:

autore dei versi dell’Inno a San Ciro, musicato dal sacerdote porticese don Edoardo Bottigliero, e del Salmo.

Cofondatore e condirettore con don Alessio Spe­daliere, altro sacerdote porticese, de La Gazzet­ta dei Predicatori, «… che fu rac­colta in volumi e per tanto tem­po fu oggetto di consultazione da parte degli oratori sacri».

Estensore di decine di migliaia di discorsi: parecchi di questi sono stati raccolti dal fratello Ciro, anch’egli sacerdote, nel volu­me Le mie prediche, «… ma non sono queste le sue migliori per chi ricorda questo grande del pulpito».

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