Società

Figli di Portici famosi: Carlo di Borbone

di Stanislao Scognamiglio

Si parla spesso di  personaggi porticesi per nascita dei quali si sta perdendo il ricordo. Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Carlo di Borbone è nato nel palazzo reale di Portici, intorno alle tre di notte di domenica 12 novembre 1748.

Principe, è figlio secondogenito del re di Napoli Carlo di Borbone e della regina Maria Amalia Cristina di Walburga.

L’ostetrica napoletana Angela Ianni ha assistito al parto.

Al neonato, battezzato nel palazzo reale dal cardinale Giuseppe Spinelli, arcivescovo di Napoli, sono stati imposti i nomi: «… Carolus, Antonius, Paschalis, Franciscus-Xaverius, Ioannes Nepomucenus, Ioseph, Ianuarius, Seraphinus, Didacus».

Nell’ottobre del 1759, ha seguito il padre Carlo di Borbone in Spagna.

Diciassettenne, nel 1765, ha sposato la cugina, l’infanta Maria Luisa di Borbone Parma, una donna «… di carattere imperioso, che per tutta la vita lo tenne sotto il suo dominio».

Il 13 dicembre 1788, successivamente al decesso del padre, è salito al trono di Spagna e ha assunto il titolo di Carlo IV di Borbone.

Uomo di grande bontà e dal carattere debole, si è mostrato abbastanza infelice nelle sue scelte politiche, spesso fortemente influenzate dalla consorte.

Nel 1793, ha partecipato alla guerra delle potenze europee contro la Francia rivoluzionaria: dal conflitto, conosciuto come Guerra della Convenzione o del Rosellòn, ne è uscito sconfitto dalla Francia repubblicana.

Con la pace di Basilea siglata nel 1795, si è alleato con la Francia e ciò ha comportato, l’irreparabile inimicizia dell’Inghilterra, principale avversaria della Francia rivoluzionaria.

Nel 1797, si è contrapposto alla Gran Bretagna, «… tradizionale nemica della Spagna, per le dispute sull’egemonia marittima e il commercio con le Americhe». Nell’inevitabile guerra, l’esercito spagnolo ha perso contro gli inglesi.

Con il trattato di San Ildefonso, firmato nel 1800, ha messo l’esercito spagnolo a disposizione di Napoleone, per impiegarlo nella guerra contro la Gran Bretagna.

Nel 1802, ha mosso guerra al Portogallo, principale alleato britannico del continente europeo: lo scontro, conosciuto come la Guerra degli Aranci, si è concluso definitivamente nel 1805 con la disfatta della flotta spagnola e francese nella battaglia di Trafalgar.

Il 28 ottobre 1807, ha scoperto la congiura contro di lui ordita dal figlio, il principe ereditario Ferdinando.

Il 30 ottobre ha pubblicamente formulato l’accusa di tradimento e fatto arrestare il traditore. Tuttavia, commosso dalle calde preghiere del figlio, il 5 novembre 1807, ha fatto pubblicare il decreto di assoluzione.

Il 17 marzo 1808, in Aranjuez, allo scoppio della rivolta contro il primo ministro, le truppe francesi hanno colto l’occasione per occupare Madrid.

Il 24 marzo 1808, terrorizzato dall’ammutinamento, dalla caduta del capo dell’esecutivo, re Carlo IV ha abdicato in favore di suo figlio Ferdinando el Deseado ed è partito per Bayonne, in Francia.

Poco «… dopo, istigato forse dagli intrighi di Napoleone», che non ha riconosciuto l’abdicazione, ha protestato per riavere la corona ceduta.

A Bayonne «… Napoleone e i principi spagnuoli» si sono riuniti per discutere la detronizzazione di Ferdinando VII e la conseguente restituzione del trono al padre. Riottenuta la corona, stavolta, re Carlo si è ritrovato nuovamente ad «… abdicare definitivamente nelle mani di Napoleone».

Napoleone Bonaparte, infatti, appoggiato «… da una Giunta Suprema, dal Consiglio di Castiglia e dalla Municipalità di Madrid», lo ha costretto a cedere a suo favore i diritti della corona di Spagna. Ottenuto quanto ha preteso, l’imperatore francese, a sua volta, ha ceduto il trono spagnolo al fratello Giuseppe Bonaparte.

Spodestato, perduta quindi ogni speranza di continuare a regnare sulla Spagna, accompagnato dalla moglie, si è ritirato definitivamente in volontario esilio. È stato prima in Francia, a Fontainebleau, a Compiègne, a Marsiglia, poi a Roma, dove ha vissuto nei palazzi romani Borghese e Barberini, e infine a Napoli.

Carlo Borbone muore a Napoli, «serenamente da cristiano cattolico», il 19 gennaio 1819.

Onorificenze

Gran Maestro dell’Ordine del Toson d’oro (ramo spagnolo

Gran Maestro del Reale e Distinto Ordine Spagnolo di Carlo III

Gran Maestro dell’Ordine Militare di Santa Maria di Montesa

Gran Maestro dell’Ordine Militare di Alcántara

Gran Maestro dell’Ordine Militare di Calatrava

Gran Maestro dell’Ordine di Santiago

Gran Maestro dell’Ordine delle Dame Nobili di Maria Luis

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia)

Fascia dei Tre Ordini (Portogallo)

Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito (Regno di Napoli)

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