Palazzi e Ville napoletane: la Villa Oro
NAPOLI – Alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale e culturale di Intesa Sanpaolo nel capoluogo partenopeo, mercoledì 8 giugno alle 16.30 si terrà il sesto appuntamento con Palazzi e Ville napoletane, ciclo di conferenze organizzato in collaborazione con l’Associazione Dimore Storiche Italiane – Campania per recuperare la memoria del centro storico di Napoli, un tessuto urbano fatto, oltre che di chiese, di importanti palazzi storici che le trasformazioni urbanistiche e il tempo hanno modificato e in parte cancellato.
La rassegna, iniziata a gennaio, prevede dieci appuntamenti con altrettante importanti dimore napoletane
Le conferenze, a cadenza mensile, illustrano aspetti storici, architettonici e artistici di residenze napoletane di particolare pregio. Ciascun incontro, dedicato a uno specifico edificio, viene condotto da due studiosi, prevalentemente docenti universitari e funzionari delle soprintendenze, specialisti di diversi settori. Il programma, iniziato a gennaio, si chiude a dicembre, con una sospensione nei mesi di luglio e agosto.
La conferenza dedicata a Villa Oro sarà tenuta da Giovanni Menna, professore di Storia dell’architettura all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e da Luca Lanini, professore di Composizione architettonica e urbana presso l’Università di Pisa.
L’Associazione Dimore Storiche Italiane – sezione Campania, membro della European Historic Houses Association, collabora alla realizzazione dell’evento offrendo ai Soci e a coloro che seguono il ciclo di conferenze la possibilità di visitare, nel corso dell’anno, alcune dimore storiche, guidati da uno o più studiosi.
La partecipazione a Palazzi e Ville napoletane è gratuita.
Villa Oro si trova a Posillipo lungo via Orazio, costruita su un alto costone di tufo con vista sul golfo. Edificata tra il 1934 e il 1937 da Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky, la villa è presente in tutte i libri di storia dell’architettura internazionale, negli studi sull’architettura italiana, nelle guide e nei testi che raccontano la genesi dell’architettura moderna in Italia e nel mondo.
Voluta dal dottor Augusto Oro, medico e chirurgo universitario, il progetto è stato affidato a due figure di primo piano dell’architettura e dell’ingegneria di quegli anni, che seguirono il filone del Razionalismo italiano. Grazie al lavoro dei due progettisti – il napoletano Cosenza e l’austriaco Rudofsky – Villa Oro divenne già in quegli anni un manifesto.
La casa rappresenta uno dei primi esempi di architettura moderna in Italia. Attraverso la sua costruzione, per la prima volta si cercò di andare oltre i canoni classici dell’edilizia tardo ottocentesca napoletana per costruire un edificio adeguato ai nuovi tempi, al progresso e alla modernità tanto sentita negli anni ’30 del Novecento.
Purezza delle forme, funzionalità dell’organizzazione degli spazi, semplicità della pianta e assenza di decorazioni furono le linee guida degli architetti. Le linee, i volumi e le forme di Villa Oro – che oggi fatichiamo a percepire come una rivoluzione del gusto e della sensibilità collettiva – furono allora il frutto di una coraggiosa ricerca intellettuale e di una committenza illuminata. La villa è stata dichiarata Bene culturale dal 2006 ed è stata oggetto di un attento restauro di Giancarlo e Andrea Cosenza, figlio e nipote di Luigi, che ha restituito la purezza delle forme alla casa, soprattutto all’esterno in corrispondenza del cubo bianco sospeso verso il panorama.