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Otto secoli di storia negli U.S.A.

L’Università Federico II va oltreoceano con i suoi otto secoli di storia evidenziando l’eredità dell’eccellenza accademica dell’antico studium partenopeo

Tra New York e Washington la Federico II celebra anche oltreoceano i suoi ottocento anni di storia. Nella Grande Mela ha inaugurato la sua sede al Tata Center della Cornell Tech, a Roosevelt Island, l’isola che si affaccia su Manhattan, con la due giorni sul tema 800 years of culture and innovation in cui ha incontrato istituzioni, comunità scientifica e imprenditoriale, non solo newyorkese, alla presenza di una nutrita delegazione di docenti della Federico II e tanti laureati federiciani che vivono e lavorano oltreoceano. 

Il 26 ottobre ha raggiunto Washington al 49esimo Gala NIAF | National Italian American Foundation.

L’evento organizzato a New York è stato un grandissimo successo – ha affermato il rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Matteo LoritoAbbiamo avviato le attività presso la sede della Cornell Tech, un campus nuovo, bellissimo e innovativo e abbiamo avviato un’interazione con Cornell Tech e con altre Università americane che potrà rivelarsi davvero molto fruttuosa e che rappresenta anche una grande novità nel panorama delle collaborazioni internazionali della Federico II, che è già naturalmente molto ricco. Consentirà di effettuare scambi tra ricercatori e professori, ma soprattutto di collaborare per progetti di sviluppo e di sostegno anche delle attività di grandi città come Napoli e New York.

Fabrizio Di Michele, console generale d’Italia a New York, ha ribadito: Queste due giornate non sono solo un modo per celebrare l’importante traguardo degli 800 anni, ma un’opportunità per guardare al futuro. E per farlo, non c’è posto migliore di New York.

La Federico II ha anche presentato oltreoceano la propria offerta formativa e le attività di ricerca e proprio Di Michele ha ricordato i numerosi dipartimenti di eccellenza che vanta l’Ateneo sottolineando come tra le sfide più importanti che il mondo accademico italiano si trova davanti, c’è quella di  … connettere i nostri talenti, ma anche il mondo della ricerca e dell’innovazione al mercato del lavoro. Su questo possiamo imparare molto dagli Stati Uniti.

Nell’ambito degli appuntamenti, una sezione è stata dedicata al tema del trasferimento tecnologico e dell’open innovation ed è emerso che molte delle eccellenze della Federico II nel campo della ricerca, del trasferimento tecnologico e della didattica costituiscono aree di grande interesse negli Stati Uniti, portando alla luce una complementarietà tra l’universo della formazione federiciana e quella newyorkese.

L’obiettivo dell’Università partenopea, nel lungo termine, è di animare gli spazi del Tata Center del Cornell Tech di New York con un vivace programma formativo e culturale, ma soprattutto l’Ateneo intende utilizzare questi spazi oltre oceano per offrire alle start up, che nascono tra le mura delle proprie aule, nuove e importanti opportunità d’inserimento nel mondo americano.

Nel ringraziare il rettore del campus, il professor Greg Morrisett, che ha sostenuto questo momento così importante – ha aggiunto il rettore Lorito – ripartiamo con lo sguardo al futuro proprio dal continente americano. Lo facciamo per noi ma soprattutto per i nostri studenti e per dare una concreta applicazione a tutto quanto fa il nostro Ateneo per l’Italia e ben oltre i confini italiani.

Nel corso della due giorni newyorkese, numerosa è stata anche la presenza di ex studenti della Federico II che hanno testimoniato come l’Ateneo continui a rappresentare un robusto ponte con il mondo del lavoro a livello internazionale.

E dopo New York sabato la Federico II ha presentato le proprie attività anche a Washington alla riunione annuale del NIAF, ente che da anni promuove i legami Italia-USA e i valori della cultura italiana in America. 

Nel corso del 49esimo Gala annuale NIAF, all’Omni Shoreham Hotel di Washington D.C, per celebrare l’800esimo anniversario dell’Università Federico II di Napoli, il Rettore Matteo Lorito, è intervenuto evidenziando l’eredità dell’eccellenza accademica dell’antico studium partenopeo, risalente alla sua fondazione nel 1224 per volontà dell’imperatore svevo Federico II.

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