Oriana e Alekos, Nella lingua e nella spada
Lunedì 8 luglio Elena Bucci porta in scena le vite e le opere di Oriana Fallaci e di Aléxandros Panagulis al NTFI con il melologo Nella lingua e nella spada, musiche di Luigi Ceccarelli.
Il Napoli Teatro Festival Italia lunedì 8 luglio alle 21 al Teatro Nuovo in via Montecalvario porterà in scena la prima assoluta di Nella lingua e nella spada.
Lo spettacolo Nella lingua e nella spada è realizzato con l’elaborazione drammaturgica, la regia e l’interpretazione di Elena Bucci, la musica e il live electronics a cura di Luigi Ceccarelli, con Michele Rabbia alle percussioni e Paolo Ravaglia ai clarinetti, per la regia del suono di Raffaele Bassetti e Andrea Veneri.
Ceccarelli crea la drammaturgia musicale integrandovi le improvvisazioni di Michele Rabbia e Paolo Ravaglia, mentre voce e movimenti dialogano con il suono. Sullo sfondo è la musica greca, che ha saputo accogliere la musica latina, araba e balcanica fino a farne una sintesi che ci identifica tutti in un unico linguaggio.
Nella lingua e nella spada è una coproduzione di Ravenna Festival, Fondazione Campania Dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia e Compagnia Le Belle Bandiere. Dopo la tappa napoletana, sarà ancora in scena al Festival di Ravenna il prossimo 12 luglio.
Aléxandros Panagulis, rivoluzionario e poeta greco incarcerato per un attentato al dittatore Papadopoulos e poi liberato grazie ad un forte movimento internazionale, incontra Oriana Fallaci per un’intervista, restano allacciati, fra discussioni, lotte per la libertà, allegria, solitudini e speranze, fino alla morte di lui in un misterioso incidente del 1976 con la sua 125 verde chiaro. Un regalo di Oriana, macchina che lui amava chiamare “la mia primavera”.
Il loro legame durò oltre la morte, attraverso i libri della Fallaci che, come lui, trasforma il dolore in scrittura per la memoria di tutti: alla loro storia si ispira Nella lingua e nella spada, un melologo dalle molte anime, un progetto di musica e teatro che si fonde alle loro vite e alle loro opere.
«Alekos trova nella poesia — scrive Elena Bucci —una cura per resistere alla violenza della tirannia e del carcere; Oriana fa del suo lutto un libro. Irriducibili, spesso isolati e solitari, mai vinti nella vitalità e nell’energia, trasformano il dolore in scrittura, memoria di tutti, un tesoro al quale attingere quando manca il coraggio. Proverò a raccontare con le mie povere parole di lei e di lui, di quella terra e della mia, dell’entusiasmo per alcuni artisti – eroi? – che vissero l’orrore della dittatura senza piegarsi, cantando: nella lingua e nella carta è la loro spada. Grazie a loro allargo lo sguardo di fortunata nata in tempo di pace fino al limite del buio che si avvicina».
«Non userò le parole di Oriana Fallaci, non oserò strappare brani da un libro perfetto, — continua la Bucci —, ma proverò a raccontare con le mie povere parole di lei e di lui, di quell’epoca, di quella terra e della mia, di altri scrittori e artisti che vissero l’orrore della dittatura. Attraverso il loro dolore e la loro forza di resistenza amplierò il mio sguardo di fortunata, nata in tempo di pace, ma che ora vede avvicinarsi il buio. Immagino un melologo che colleghi questa storia recente alle immagini delle rovine che le guerre del presente portano ogni giorno davanti ai nostri occhi, mentre è in gioco la vita stessa del pianeta. Sento risuonare gli echi di tragedie passate nel mio parlato cantato o canto parlato, sogno un teatro che sia centro nervoso della polis, catarsi, dove gli errori della storia siano spinta per migliorare: una piccola luce nel buio, dove risuona, invincibile, una risata».
Per maggiori informazioni: Casa del Festival, Palazzo Reale in piazza del Plebiscito.
Orario biglietteria 10 -19 | biglietteria@napoliteatrofestival.it | napoliteatrofestival.it