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Non mi sento tanto bene

Clamoroso! L’ironia di Peppe Maiulli e del suo alter ego Ernesto a Foria travolge i lettori del loro libro Non mi sento tanto bene (e forse neanche voi…)

di Stanislao Scognamiglio

SANT’ANASTASIA | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – La suggestiva Piazza Duca Siano, sita nel cuore della cittadina, trasformata per l’occasione in un autentico salotto letterario all’aperto, alle ore 20.30 di giovedì 18 luglio, accoglierà l’evento di presentazione-spettacolo del libro Non mi sento tanto bene (e forse neanche voi…)

Un volume scritto a quattro mani dal poliedrico artista partenopeo Peppe Maiulli e dal suo alter ego Ernesto a Foria, recentemente edito dalla casa editrice napoletana Grausedizioni.

Immediatamente dopo i saluti istituzionali rivolti al pubblico presente da Carmine Esposito, sindaco del comune vesuviano e da Veria Giordano, assessore alla Cultura, l’amico degli autori, il giornalista e talentuoso speaker radiofonico, Roberto Sdino, frate francescano dei Minori conventuali, modererà l’evento.

Sul palcoscenico, allestito in piazza, con sullo sfondo il palazzo municipale, con lo stesso autore del libro, Peppe Maiulli, musicista, autore di canzoni e attore di cabaret, nonché ideatore dei gruppi musicali Gipsy Fint, Brut Brothers e di altre “follie” di successo, proponendo i più grandi successi del loro repertorio, si esibiranno i Gipsy Fint.

L’evento promosso dall’amministrazione civica anastasiana, per gli appassionati della musica demenziale e per la cittadinanza desiderosa di vivere qualche ora in serena allegria, è un appuntamento irrinunciabile e imperdibile.

Il libro. L’autore propone una raccolta di aneddoti e pensieri, che sottintendono una critica alla società contemporanea, focalizzando la sua attenzione sul modus operandi degli individui che interagiscono sia nell’ambiente fisico che online. Attraverso una varietà di mezzi espressivi, inclusi versi poetici sia in italiano che in napoletano, l’autore esplora temi quali l’impatto dei social media sul comportamento e sul pensiero umano. Sottolinea l’influenza negativa di tali piattaforme, evidenziando come la ricerca di approvazione virtuale tramite likes e followers, talvolta acquisiti artificialmente, prevalga sull’affermazione delle capacità e dei valori personali, contribuendo così al deterioramento della nostra società. E tutto questo in maniera ironica, quasi satirica. Inoltre, l’opera contempla riflessioni profonde sulla vita, la sofferenza, la perdita e la morte, sondando le profondità dell’esistenza umana. La narrazione si avvale di una varietà di dispositivi letterari, tra cui aforismi, poesie e aneddoti, spesso conditi da una nota di ironia, che conferiscono alla trattazione una ricchezza di sfumature e prospettive.

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