Napoli ricorda sempre con affetto i suoi figli
Piedone, Bud Spencer, il gigante dal cuore buono, nella serata di lunedì 27 giugno se n’è andato a scoprire cosa mangiano gli angeli.
Bud, al secolo Carlo Pedersoli, classe 1929, napoletano di nascita e nell’anima, se n’è andato a Roma, dove si era trasferito da ragazzo con la famiglia, ringraziando i familiari e tutti quelli che l’amavano. Tantissimi.
Bud, un grande napoletano prima che un grande attore e uno sportivo di successo: fu venti volte campione italiano di nuoto nelle specialità stile, rana e farfalla.
Nella sua amata Napoli subito dopo è spuntato il primo omaggio tributatogli dalla sua gente: un murale di RaffoArt – Raffaele Liuzzi in via Ferrante Imparato che ricorda la famosa frase in cui Bud sottolineava di essere napoletano e non italiano.
Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli di La radiazza si sono complimentaticon il giovane artista autore del murale per il bell’omaggio spontaneo e immediato fatto nel corso della scorsa notte.
«Bud Spencer va ad allungare, purtroppo, la lista di quei napoletani che ci hanno lasciato dopo aver portato orgogliosamente la napoletanità in giro per l’Italia e per il Mondo – hanno aggiunto Borrelli e Simioli – Anche a lui i napoletani riserveranno tanti ricordi e l’immortalità dei grandi come è capitato con i De Filippo, Totò, Troisi, Pino Daniele e tanti altri figli di Napoli che con la loro cultura, hanno reso ancor più grande la storia della nostra città».
«Porteremo in Consiglio comunale l’esigenza di ricordare i figli migliori di Napoli degnamente dedicandogli strade e piazze perché è assurdo, per esempio, che a Totò sia dedicata solo una stradina secondaria – hanno aggiunto i consiglieri comunali dei Verdi, Stefano Buono e Marco Gaudini – Nell’elenco dei napoletani da ricordare sicuramente bisognerà inserire Bud Spencer per il quale si deve chiedere l’autorizzazione per ricordarlo prima che passino i dieci anni previsti dalla legge, così come è stato fatto con Pino Daniele».
(Fonte e foto Italia Notizie)