Mostra sacra al Santuario di San Ciro
L’esposizione al Santuario comprende ricchi paramenti sacri e addobbi liturgici, manufatti artistici risalenti ai secoli XVII-XIX
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Il seicentesco oratorio della Reale Arciconfraternita del Santissimo Sacramento in piazza San Ciro dal 27 gennaio alle ore 20 di domenica 29, ospita la mostra Apparati liturgici.
Un’esposizione di paramenti sacri e di addobbi liturgici di finissima qualità, donati a San Ciro, il 16 luglio 1776, da papa Pio VI proclamato nume tutelare della Città di Portici.
Confezionati da pazienti monache, nei diversi colori liturgici e arricchiti di ricami a mano, eseguiti utilizzando dei fili d’oro o di seta colorata, sono stati offerti in dono al Santo patrono nel corso dei secoli XVII-XIX.
Entrando nell’oratorio, sono in esposizione:
- sugli scanni a sinistra: una mantovana bianca con un motivo floreale a rilevo (XIX sec.); due stole bianche (XX sec.); una dalmatica (tonacella) verde con stola (XX sec.); un set di colore rosso composto da: velo omerale, dalmatica per il diacono; dalmatica per il suddiacono; pianeta, stola (purtroppo il set è mancante del piviale e del manipolo);
- sull’altare, addobbato con fogliame di Eucaliptus, colorato in rosso, sono visibili: una pregiata rossa mitria vescovile impreziosita con pietre di diverso colore; un corporale bianco con ricami in filo oro; una bianca patena copri calice; un bianco copri pisside con fini ricami, una tovaglia per altare con motivi vegetali dipinti a mano: spighe di grano, gigli e rose; un rosso copri tabernacolo recante spighe ricamate con filo oro;
- sugli scanni a destra: set del XVIII secolo, formato da: pianeta, dalmatiche, piviale, velo omerale; due pianete in broccato bianco con motivi floreali ricamati con filo serico; pianeta con stola e dalmatica, pianeta con stola e due dalmatiche tutte decorate a ricami con filo oro (XIX secolo).
La mostra, nasce dalla richiesta di monsignor Raffaele Galdiero di porre ordine e di dare una metodica quanto corretta sistemazione ai paramenti sacerdotali: pianete liturgiche, piviali, camici, dalmatiche, stole sacerdotali, manipoli, parti dell’abbigliamento ecclesiastico indossato dal sacerdote per adempiere alla celebrazione del rito liturgico.
Il ricordo di questi esclusivi doni, essendo stati riposti in vecchi armadi e non utilizzati, con il passar degli anni ha rischiato di finire nel dimenticatoio. Tirati fuori, dov’erano stati riposti alla rinfusa e spesso finanche arrotolati, per la prima volta, alcuni pezzi tra i meglio conservati, sono stati scelti per esporli all’ammirazione dei fedeli.
La selezione dei paramenti sacri e il necessario lavoro di “restauro” degli stessi è stata curata con meticolosa attenzione dalla professoressa Donatella Rico, appassionata di arte sacra.
Nel lavoro di recupero hanno tangibilmente coadiuvato la signora Carmen Morale e il sagrista, signor Carmine Mangiamela.
Particolare interesse suscitano i due paramenti messi ai lati dell’altare.
A sinistra, la pianeta rossa donata da papa Pio IX alla vigilia della sua partenza da Portici.
Il 1 aprile 1850, il padre comune dei fedeli si congeda dai sacerdoti porticesi, venuti in reggia a salutarlo, pronunciando le stesse parole: «… Giacchè la divina Provvidenza si è degnata farci tornare alla Sede Apostolica Romana, sappiate, figliuoli dilettissimi, che se il mio corpo è lontano da Voi il mio spirito sarà sempre a Voi rivolto non potendo giammai obliare la filiale divozione che in tante occasioni mi avete dimostrato. E per darvi un segno di quanto io sia penetrato di ciò, vi lascio la mia rossa pianeta, di cui io stesso ho fatto uso nel Santo Sacrificio della Messa, in tutto il tempo della mia dimora tra Voi, acciocchè, mirandola, vi ricordiate di me». Infine, suggerisce ai sacerdoti di ricordarlo nelle loro preghiere «… e di raccomandarlo al Santo martire Ciro, Patrono di questa città».
A destra, il bianco piviale, finemente rifinito, sul cui scudo compare l’agnello pasquale poggiante sul vangelo.
Perché indossato dal celebrante al momento della recita del Responsorio, tenuta nel corso della novena in onore di San Ciro, non è stato esposto l’ottocentesco piviale rosso, sul cui scudo campeggia l’immagine del Santo patrono.
Il pregiato sacro manufatto, molto probabilmente è stato confezionato in occasione dei festeggiamenti indetti per commemorare il primo centenario del patrocinio del santo medico taumaturgo alessandrino sulla città vesuviana.
Di seguito l’interessante fotogallery, per gentile concessione del fotografo Carlo Algamage