Mauro Bonaventura incontra Raimondo di Sangro
Le sculture in vetro dell’artista veneziano Mauro Bonaventura in dialogo con le Macchine anatomiche del principe di Sansevero
CITTÁ METROPOLITANA DI NAPOLI – Al Museo Cappella Sansevero la mostra In vitro humanitas è prorogata fino a lunedì 30 gennaio.
Sarà così possibile consentire ai visitatori che lo desiderano, e che non avessero ancora avuto modo di farlo, di ammirare le due opere dell’artista veneziano Mauro Bonaventura, in dialogo con le Macchine anatomiche custodite nel gioiello barocco ideato da Raimondo di Sangro VII principe di Sansevero.
Nella cavea sotterranea della Cappella Sansevero, Mauro Bonaventura espone i suoi corpi vitrei: Homo erectus, complessa scultura in vetro policromo, e Flying, figura sospesa che ricorda il Tuffatore di Paestum (V sec. a.C.). Entrambe le opere sono intenzionalmente allestite in prossimità delle due Macchine anatomiche, prodotti di finissimo artigianato e opere d’arte, frutto degli interessi scientifici del principe di Sansevero e del medico palermitano Giuseppe Salerno che le realizzò alla metà del Settecento.
All’intrico dei vasi sanguigni delle Macchine anatomiche replica il reticolo che forma le grandi figure umane dello scultore del vetro. Un omaggio al Principe di Sansevero, alla sua personalità poliedrica e al suo amore per ogni genere di sperimentazione, compreso l’utilizzo del vetro.
Dalle fonti si apprende, infatti, che, stanco di doversi servire delle vetrerie di Napoli per alcuni dei suoi esperimenti fisico-chimici, Raimondo di Sangro allestì nei sotterranei di Palazzo Sansevero … una fornace a foggia di quella de’ vetraj, ma di una particolar costruttura e si cimentò anche nella colorazione del vetro, ottenendo risultati eccellenti.
La chiusura della mostra, il 30 gennaio, coincide tra l’altro con l’anniversario della nascita del principe Raimondo di Sangro (1710-1771).
Lo stile inconfondibile di Bonaventura nei suoi lavori in vetro modellato a lume conferma le straordinarie capacità tecnico-esecutive e creative. Figure umane interamente costruite in vetro, lucido e trasparente oppure opaco, modellato in una rete di fili intrecciati che acquistano sostanza attraverso il colore e i riflessi della luce.
Mauro Bonaventura è sempre stato affascinato dalla macchina più misteriosa che Dio abbia creato, cioè l’uomo. Racconta le sue storie come se il vetro fosse inchiostro, adoperando la cannula fiammeggiante a mo’ di matita. Come un chirurgo vascolare, ha studiato anatomia per poter proporre in vetro una sintesi coerente del nostro sistema arterioso. Il principe è riuscito a rendere immortale questo luogo, ma non avrebbe mai immaginato di ospitare un giorno delle Macchine anatomiche di vetro, poetiche e scientifiche allo stesso tempo. (…) può un sistema cardiocircolatorio essere un lavoro artistico? Sì, lo dimostra il lavoro di Mauro Bonaventura che oggi, nel terzo millennio, riesce a darci una lezione di anatomia estetica piena di antiche reminiscenze alchemiche. (Jean Blanchaert, gallerista, curatore e critico d’arte)
L’esposizione è ampiamente illustrata nel catalogo In vitro humanitas pubblicato da alós edizioni, in vendita presso il bookshop del museo.
Orari di apertura:
Tutti i giorni: 9 – 19 – Chiuso il martedì – Ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura.
L’ingresso è consentito solo su prenotazione: www.museosansevero.it