Maurizio de Giovanni e la voglia di raccontare
NAPOLI – All’Aula magna del Liceo Statale Antonio Genovesi in piazza del Gesù Nuovo giovedì 1 dicembre alle 11 lo scrittore Maurizio de Giovanni terrà il seminario Le mille forme del raccontare contemporaneo.
I lavori del primo incontro, aperti dai saluti di Gaetano Manfredi Rettore dell’Università di Napoli Federico II, Arturo De Vivo, Prorettore della Federico II ed Edoardo Massimilla, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, verranno introdotti da Maria Filippone, Dirigente scolastico del Liceo Genovesi e Pasquale Sabbatino Coordinatore del Master in Drammaturgia e Cinematografia.
Sulla scia del successo riscosso dal precedente “Raccontare il lato oscuro dell’anima camminando in città. Seminario sulla scrittura di noir e gialli con Maurizio de Giovanni” (www.dol.unina.it), F2Culturapropone alla sua comunità, alla città e alle scuole un nuovo ciclo di appuntamenti per investire sui giovani, interlocutori privilegiati.
Autore di ben due cicli narrativi, il Commissario Ricciardi e i Bastardi di Pizzofalcone, ambientati in due stagioni del Novecento napoletano, Maurizio de Giovanni insegnerà ai lettori e aspiranti autori da dove nasce il bisogno irrefrenabile di cimentarsi nella scrittura di racconti e romanzi.
«Ognuno di noi – ha affermato Maurizio de Giovanni – ha la sua storia da raccontare. Si scrive per superare la paura, per lanciarsi con la mente, il cuore e l’immaginazione oltre il proprio pezzo di realtà. Il discorso dell’immaginazione legato alla scrittura non è banale, perché scrivere significa assistere all’addestramento di un muscolo che si chiama fantasia e che serve ad inventare una realtà che non esiste».
La lectio di Maurizio de Giovanni avrà una dimensione laboratoriale e lo scrittore si confronterà con studenti universitari e liceali e con tutti i lettori che parteciperanno.
«La vera attrattiva dei suoi romanzi resta – ha sottolineato Pasquale Sabbatino – la capacità dello scrittore di raccontare, attraverso storie napoletane, le Grandi storie, quelle che danno corpo e anima al dolore e alla gioia, alla speranza e alla disperazione, al naufragio e alla ripresa del viaggio, alla guerra e alla pace, alla morte e alla risurrezione di ciascun uomo».