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Marco Ascione con Italòs ci spiega come siamo arrivati a tanto

di Ciro Santisola

PORTICI (NA) – Nel salone delle conferenze del convento di Sant’Antonio da Padova, alla via dell’Università, 74 di Portici, alle 19.30 di venerdì 11 maggio si terrà la presentazione del libro Italós. Perché siamo arrivati a tanto?, breve trattazione sull’origine delle divisioni, delle unificazioni e dell’attuale condizione degli abitanti dello Stivale.

Nel corso dell’incontro, animato dall’esperto di Storia locale Stanislao Scognamiglio,  coincidente con l’anniversario dello sbarco garibaldino a Marsala, Marco Ascione, dottore di ricerca porticese, con una snella quanto  schietta narrazione, illustrerà la verità sull’origine delle divisioni, delle unificazioni e dell’attuale condizione socioeconomica italiana.

«… L’Italia è il paese più corrotto di tutta l’Unione Europea, insieme a Romania, Bulgaria e Grecia. Al 2016, è 77esima al mondo per libertà di stampa. La sua classe politica costa cifre da capogiro che nessun paese nell’intero Occidente si sognerebbe mai di avere. L’imprenditoria italiana è in ginocchio, l’indigenza e le difficoltà della popolazione crescono progressivamente. Che cosa è andato storto? È tutta colpa della crisi o c’è dell’altro? È questione di mentalità? Ma da dove proviene ciò che chiamiamo mentalità? Gli italiani, rispetto al resto degli occidentali, sembrano in media molto più insofferenti al rispetto delle regole, appaiono più polemici, più aggressivi, più estroversi ed espressivi, più “esuberanti”, talora più accattivanti, ma anche più divisi fra loro. La scienza conferma che genetica e clima non c’entrano in tutto questo. Allora da dove provengono certe differenze? Perché nella sua storia la penisola italiana è più volte passata, rispetto alle aree dell’Europa nordoccidentale, dai più alti gradi di progresso ai peggiori di regresso? E di ciò le sue antiche divisioni ne sono causa o effetto? Quale poi il ruolo del divario Nord-Sud? Peraltro, fin dove affondano realmente le sue origini? E se c’entrasse qualcosa con l’evolversi della situazione attuale? Magari in una maniera che non immaginavamo? Potrebbe inoltre il “germe” invisibile di un consolidamento instabile essere stato contratto nel corso della storia di questo Paese? Nel rispondere a queste e ad altre domande, l’autore con magistrale abilità si destreggia in un approccio multidisciplinare (integrante la base solida di un notevole numero di studi e scoperte scientifiche – diversi recenti e sconosciuti – in discipline anche molto lontane fra loro) ripercorrendo, al riguardo, i passaggi fondamentali che hanno contraddistinto la millenaria storia della Penisola fino ai giorni nostri. Il risultato è un’analisi originale e poliedrica, ricca d’illuminazioni, che facendo uso di un linguaggio limpido (anche condito con efficaci e accattivanti vignette) arriva a cogliere ragioni profonde, e talora inaspettate, a monte di dinamiche storiche generanti nel tempo divisioni, unificazioni e situazioni peculiari per la Penisola, nonché sfocianti al presente nelle condizioni e nei tratti tipici dei suoi abitanti».

Nell’’introduzione del libro, definito Wunderkmmer, vale a dire Camera delle meraviglie, il magistrato piemontese Marcello Musso, impegnato nella lotta alla mafia, ha scritto «… Il libro è un’analisi originale e multiforme, ricca di illuminazioni, capace di avvincere con una narrazione che, facendo uso di un linguaggio scorrevole, offre al lettore le ragioni profonde, e inaspettate, del tema cruciale cui è dedicato: le dinamiche storiche che nel tempo hanno generato divisioni, unificazioni e situazioni peculiari della nostra Penisola, fino a sfociare nel presente, nelle condizioni e con i tratti propri dei suoi abitanti». 

Nella prefazione, il giornalista e scrittore pugliese Lino Patruno, docente di Economia all’Università degli studi di Bari Aldo Moro, ha sottolineato «… In Marco Ascione c’è un pregio unico: il racconto di una storia che parte da molto più lontano di quanto generalmente fatto finora. Indietro all’Impero Romano, alla sua caduta, al Medioevo, al Rinascimento, a Cristoforo Colombo e a tutto ciò che ne è seguito, per una nazione che non era ancora Stato. E che avrebbe dovuto diventarlo nei modi nobili che questa sua millenaria storia imponeva, non in base a mediocri interessi del momento che sono stati il tradimento di tutto»

L’incontro, organizzato nell’ambito della attività culturali promosse dalla comunità dei Frati Minori Conventuali e realizzate in unità d’intenti con l’Associazione La Cetra Angelica Onlus, sarà coordinato da Stanislao Scognamiglio de Lo Speakers Corner.

Marco Ascione è nato a Portici il 14 luglio del 1982.

Dopo il diploma superiore, ha studiato presso la University of Florida (USA), l’Università degli Studi di Parma, l’Università degli Studi di Napoli Parthenope.

Dottore di ricerca, esperto in dinamica delle popolazioni, in studio dei sistemi complessi e analisi delle interazioni tra biomi, ecosistemi, caratteristiche geografiche e morfologiche, uso dell’energia, delle risorse disponibili e mutamenti economici, tecnologici e sociali nei sistemi antropici complessi, ha maturato esperienze lavorative e/o ha prestato la sua collaborazione all’Università La Sapienza di Roma, l’Università degli Studi di Siena, l’Università degli Studi di Parma, l’Università degli Studi Parthenope di Napoli, la LUISS Guido Carli di Roma e l’ENEA, presso il Centro Ricerche Casaccia di Roma.

Insegnate nella Scuola di Stato, pubblica su riviste scientifiche nazionali e  internazionali.

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