Marcello Sannino a FreskoFilm
Rosa pietra stella, opera del regista di Portici Marcello Sannino, è un film che arriva alla mente e al cuore
di Tonia Ferraro
Noi porticesi, almeno quelli della mia generazione, siamo tutti un po’ cinefili: siamo cresciuti a pane e Cinema. Infatti, a Portici negli anni ’60 – ’70 del secolo scorso c‘erano 9 sale cinematografiche, più quelle minori parrocchiali, senza contare i numerosi cineforum. Così, con pochi soldi, trascorrevamo qualche ora immersi nella Cultura.
A Portici quasi sempre venivano proiettati i film in prima visione, prima ancora che a Napoli, tanto che venivano da tutta la provincia a vederli da noi. Che tristezza, oggi rimane solo il Cinema Teatro Roma a tenere alta la bandiera di tanta gloria!
Dunque, da presunta cinefila quale sono, lunedì 7 settembre, sono andata al viale, dove si tiene la rassegna estiva FreskoFilm, a vedere con curiosità Rosa pietra stella, primo lungometraggio di finzione del regista porticese Marcello Sannino.
Confesso che ero andata con un po’ di scetticismo, nel senso che mi aspettavo una cosa carina, ben fatta, ma “nella norma”. Invece mi sono trovata a “gustare” una pellicola – perdonatemi se la chiamo ancora così – che immediatamente mi ha “presa”. Senza contare l’emozione di vedere sulla schermo tanti luoghi della nostra bellissima Portici.Peraltro realizzata senza, cifre astronomiche ma con un immenso capitale umano.
Marcello Sannino ha saputo dare un dimensione particolare a una storia reale, vissuta frequentemente a Napoli, ma non solo, senza cadere nello sereotipo.
Al di là della bravura degli attori, la sua direzione ha tratto il meglio da ognuno di loro: è questa la cifra del film. Personalmente, una simile emozione la provo con Özpetek, l’ho provata con De Sica, ad esempio.
Rosa pietra stella è il titolo, non ha nulla a che vedere con la vicenda raccontata, eppure Carmela-Ivana Lotito, attrice pugliese, è stata la rosa, la pietra, la stella di questa storia, contrappuntata dalla giovane, magnificamente istintiva Maria-Ludovica Nasti. E tutti gli altri attori del cast non sono stati da meno: ognuno ha dato il meglio di sè, indipendentemente dalla durata delle scene che ha interpretato.
Girato tra una Napoli caotica e una silenziosa Portici, Rosa pietra stella è un film che porta a guardarsi dentro: oltre la banalità del quotidiano c’è una vita che dovrebbe farci riflettere. Dietro ogni volto c’è una storia, un dramma che possiamo comprendere solo fermandoci un attimo.
Rosa pietra stella, il film di Marcello Sannino che non si può assolutamente perdere.
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Rosa perché è bella, pietra perché non piange mai, solo nell’ultima inquadratura, stella perché come una cometa illumina i luoghi in cui si reca, con la sua camminata energica, dal passo deciso, alla continua ricerca di una soluzione come del cibo da portare alla figlia.Il personaggio che Marcello Sannino ci ha mostrato è un po’ anche la nostra città che si dibatte tra avversità ma che poi può spesso contare su un aiuto discreto e inaspettato. La storia del singolo è anche la storia del luogo, come nel finale di Napoli milionaria in cui Rituccia e Napoli devono passare la nottata.Il film racconta anche un conflitto generazionale tra la madre di Carmela e la stessa che non accetta il modello di donna, moglie, madre incasellata negli stereotipi ma che aspira ad una vita libera e indipendente. Lo stasso conflitto Carmela ha con la figlioletta adolescente severa con la madre irresponsabile alla quale poi la unisce un affetto profondo non a caso sancito d alla sua ascesa alla gioventù biologica. Insomma un film rigoroso, non giudicante, che conferma le doti di Sannino che abbiamo già conosciuto in Corde e, soprattutto per me,nella Seconda natura.