L’Armée Rouge al Vasto
Il docufilm L’Armée Rouge di Luca Ciriello è in concorso al Festival dei Popoli. Dalla Costa D’Avorio un’armata musicale nel quartiere Vasto di Napoli
È in concorso al LXI Festival dei Popoli (International Documentary Film Festival), L’Armée Rouge, il documentario del regista napoletano Luca Ciriello in anteprima assoluta nella sezione Concorso Italiano giovedì 19 novembre (dalle ore 15 e fino al 26 novembre) su www.mymovies.it/ondemand/popoli/movie/larmee-rouge/.
Ambientato nei quartieri di Napoli Est, Ponticelli e il Vasto, è la storia di Idrissa Koné, in arte Birco Clinton, che vive in un container di amianto e ha un sogno: diventare il re del coupé décalé, genere musicale della Costa D’Avorio nato a Parigi nel 2000.
Per potervi riuscire ha creato l’armée rouge, una banda di ragazzi avoriani che lo supporta e lo aiuta nell’organizzazione della sua grande festa di Natale.
«Siamo un’armata dello show, noi non sappiamo fare la guerra, noi ci vogliamo solo divertire», dice infatti il protagonista.
Il film è prodotto da Parallelo 41 Produzioni di Antonella Di Nocera in collaborazione con Lunia Film dello stesso Ciriello, realizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE nell’ambito del programma Per Chi Crea, e sviluppato nell’Atelier di cinema del reale FilmaP di Ponticelli.
https://www.youtube.com/watch?v=GS3MF7vmwJQ&feature=youtu.be
Note di regia di Luca Ciriello. Ho conosciuto i ragazzi della comunità ivoriana di Napoli durante delle ricerche effettuate nell’ambito dell’Atelier di Cinema del Reale di Ponticelli (FilmaP), in seguito ho trascorso circa un anno assieme a Birco e ai suoi amici e per due mesi sono andato ad abitare nel quartiere multiculturale del Vasto, dove Birco trascorre le sue giornate e organizza le feste. La storia di Birco è principalmente la storia di un uomo che vuole trasformare il suo sogno in realtà, con determinazione e inventiva, un ragazzo di 27 anni che ha come modelli i fautori del coupé décalé avoriano nato a Parigi nei primi anni 2000.
L’attenzione del film si concentra sul presente e sul futuro, del passato di Birco ho deciso di raccontare poco, la sua storia inizia dalla creazione dell’Armée Rouge, il gruppo di “guerriglieri dello spettacolo” che organizza le feste a ritmo di coupé décalé. Il mio punto di vista narrativo parte da una prospettiva di osservazione dall’interno della comunità avoriana, un approccio anche linguistico ed antropologico in un film dove si parlano quattro lingue (nouchi, djoula, francese e italiano), che cerca di svelare meccanismi e strutture di un gruppo di persone che pochi conoscono o frequentano, un film ambientato in una Napoli non-vista, fatta di sottoscala trasformati in discoteche e container trasformati in case.
Credo che l’occhio della videocamera possa essere vicino allo sguardo personaggi dopo tanti mesi di osservazione e condivisione, ma anche grazie all’avvicinamento linguistico. Parlando francese e comprendendo il nouchi (argot avoriano), ho tenuto lunghe chiacchierate con Birco e i suoi amici, restando in strada con loro, osservando la gente, scherzando e condividendo momenti delle nostre giornate. Attraverso un processo graduale di fiducia e conoscimento ho iniziato ad effettuare le prime riprese di ricerca e studio. Questo periodo è durato circa un anno. Nel momento in cui ho deciso di filmare per realizzare “L’armée rouge” sentivo che la fiducia tra noi era salda e di conseguenza ho scelto di non dare indicazioni di azioni ai personaggi, seguendo piuttosto il flusso degli eventi e inserendo il mio punto di vista tra le trame delle loro esistenze.
Di seguito la sinossi e la scheda tecnica del documentario