L’approdo ritrovato
NAPOLI – Il Circolo Rari Nantes compie 110 anni. 1905-2015: anni di storia e altrettanti da scriverne di sport, campioni, medaglie olimpiche e scudetti.
Dal 1 aprile “l’elegante chalet”, fondato nel 1905 sulla scogliera di Santa Lucia, inaugura una nuova stagione e si ripresenta tra colori bianco celesti indossati negli anni dai campioni hanno ispirato il restyling dei saloni e del ristorante.
Sulla terrazza a pelo d’acqua sono arrivate le canoe di Kayac Napoli e si rinnova l’offerta sportiva e ludica: pesca sportiva, sci nautico e corsi di yoga in terrazza.
Mare, sport e cultura del bienvivre sono le linee guida del nuovo corso del Rari Nantes che vede la passione e l’esperienza di quattro donne napoletane: Antonella Di Pietro, Esmeralda Vetromile, Paola Schiavi Tessitore e Antonella Izzo. «Sarà un luogo da vivere dal mattino a tarda sera, per una prima colazione fronte mare, un giro in canoa, un aperitivo al tramonto o una cena con gli amici».
Un club per tutti, un’evasione possibile dal caos metropolitano.
La pallanuoto resta il fiore all’occhiello del circolo, ma si punta ad altre attività sportive: per i soci e gli aspiranti sarà possibile utilizzare le canoe mono e biposto e prendere lezioni, fare escursioni guidate via mare con pranzo o aperitivo al tramonto. In determinate fasce orarie si potrà praticare lo sci nautico, il wake-board – sci nautico con una tavola da snowboard – e la pesca sportiva.
Il circolo Rari Nantes sta inoltre portando avanti progetti sociali sempre legati al mare, adoperandosi per realizzare un campo di pallanuoto a mare per darlo in uso ai bambini di Santa Lucia. Magari si potrebbe scoprire dei piccoli campioni!
Si rinnova anche la cucina con la consulenza dello chef Alfonso Montefusco. Da metà maggio la terrazza sarà protagonista con “Un tramonto … per aperitivo” e cucina a “bordo mare”, Dj set e concerti per pianoforte.
«Vogliamo ricreare la vivacità di una terrazza che per anni ha fatto incontrare, innamorare, star bene».
Il restyling degli interni esalta la luce e i colori del mare con i tessuti di Livio de Simone. L’atmosfera è quella di una bella casa di una volta, con mobili e specchi, credenze e poltrone vintage: sui tavoli rivivono piatti recuperati in piccoli negozi pieni di storie, vecchi bicchieri di cristallo e di vetro lavorati per ricordare la consistenza delle cose di un tempo.
La storia. Era il febbraio del 1905 e sugli scogli – tra via Partenope e via Nazario Sauro – nasceva il circolo sportivo che avrebbe regalato a Napoli il suo primo scudetto in una disciplina di squadra. All’epoca era poco più che una baracca di legno con « … quatto stanze arrepezzate, nu bigliardo e nu salotto, ciento socie sfrantummate, vinte scoglie e ‘o mare ‘a sotto». I sei amici fondatori si definivano«sei cape pazze»: erano Cesare Cancelli, Gennaro Cangiullo, Ferdinando Olia, Carlo Cunimberti, Remo Bozza ed Ector Bayon. Luigi Salsi fu il primo presidente.
Nel 1927 il Circolo fu ribattezzato Rari Nantes Napoli. Il nome u preso dalla citazione latina «Rari nantes in gurgite vasto», una locuzione latina, che significa: Rari nuotatori ( sparsi) nel vasto gorgo.
Divenne il punto di riferimento in città per gli sport acquatici, il fiore all’occhiello fu da subito la pallanuoto. Con i colori biancocelesti e l’arrivo del pallanuotista ungherese, Bandy Zolyomy, la squadra vinse ben 5 scudetti: 1939, 1941, 1942, 1949, 1950.
Giovani e aitanti, i ragazzi della Rari Nantes erano virtuosi d’acqua e campioni impareggiabili come Pasquale Buonocore, Emilio Bulgarelli, Gildo Arena, che concorsero alla vittoria della nazionale italiana ai Giochi olimpici del 1948 a Londra. Completavano la squadra, il primo “Settebello” della storia, Giovanni de Silva, Enrico Fortunati, Mimì Grimaldi e lo stesso Zolyomy, giocatore e allenatore.
Insieme alla Pallanuoto, gli altri sport in cui la Rari Nantes eccelleva erano nuoto e tuffi: furono 50 i titoli italiani di nuoto e 20 i titoli nazionali di tuffi.
Il nuotatore più sensazionale della Rari fu Carlo Pedersoli, il luciano che sarebbe diventato sullo schermo Bud Spencer. Il primo tuffatore mitico fu Ciccio Ferraris, selezionato per l’Olimpiade del 1936 a Berlino.
La terrazza del Circolo a pelo d’acqua e i salotti furono a lungo il palcoscenico di serate mondane e incontri memorabili: negli anni Cinquanta Fārūq I d’Egitto, che a Napoli trascorse parte del suo esilio, giocava qui le sue partite di poker, e anche il regista Vittorio De Sica.
Due mareggiate nel 1966 e nel 1977 distrussero la sede del Circolo disperdendo trofei e preziosi ricordi.