L’adolescenza rubata
Carlo Alfaro, Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi (Na), ove è titolare di Incarico professionale di consulenza, studio e ricerca di Adolescentologia, la SIMA parla a Napoli dell’adolescenza “rubata” dal Covid
Nell’ambito del 16esimo Corso di Formazione continua in Pediatria, diretto dal dottor Antonio Campa e in svolgimento a Napoli, finalmente di nuovo in presenza, dal 16 settembre al 2 dicembre 2021, la terza giornata, il 14 ottobre, dedicata all’Endocrinolgia, ha ospitato la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA), nella persona del past-president, dottoressa Gabriella Pozzobon, per una messa a punto sugli effetti della pandemia sugli adolescenti.
Effetti non soltanto e non prevalentemente fisici, ha ricordato la dottoressa, pediatra presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano, ma per le conseguenze del sovvertimento delle loro vite, nei vari contesti che li riguardano.
L’impatto principale si è avuto sulla loro salute mentale, ha precisato la specialista, riportando il nuovo Rapporto Unicef, La condizione dell’Infanzia nel mondo 2021, dal titolo Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani: Dal rapporto emerge un quadro preoccupante sulla salute mentale degli adolescenti: più di 1 su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato. Tra questi, 89 milioni sono ragazzi e 77 milioni sono ragazze; 86 milioni hanno fra i 15 e i 19 anni e 80 milioni hanno tra i 10 e i 14 anni. L’ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati. Altri includono ADHD, autismo, disturbo bipolare, disturbo della condotta, disturbi alimentari, disabilità intellettiva, disturbo post-traumatico da stress e schizofrenia. Quasi 46.000 adolescenti inoltre muoiono a causa di suicidio ogni anno, più di 1 ogni 11 minuti. Il suicidio rappresenta una fra le prime cinque cause di morte per la loro fascia d’età. Per le ragazze fra i 15 e i 19 anni è la terza causa di morte più comune, mentre per i ragazzi nella stessa fascia di età è la quarta più comune. In Europa occidentale è la seconda causa di morte fra gli adolescenti fra i 15 e i 19 anni, dopo gli incidenti stradali (5 casi su 100.000). L’impatto del Covid-19 ha aggravato ulteriormente la salute mentale e il benessere degli adolescenti, già prima critici”. La Pozzobon ha riferito anche i primi risultati di un sondaggio internazionale condotto tra bambini, adolescenti e giovani adulti dall’Unicef e da Gallup in 21 Paesi: “Ben 1 giovane su 5 tra i 15 e i 24 anni che ha partecipato al sondaggio ha dichiarato di sentirsi spesso depresso o di avere poco interesse nello svolgimento di attività da che è iniziata la pandemia”. E gli Stati non investono affatto a sufficienza in salute mentale: “Agli interventi per la salute mentale viene destinato circa il 2% dei fondi governativi per la salute. Non a caso, la Giornata Mondiale della Salute Mentale promossa dall’Oms il 10 ottobre in tutto il mondo ha rimarcato il tema delle disuguaglianze, con aumento del disagio psichico soprattutto tra le fasce più fragili della popolazione. E il nostro Paese purtroppo è fanalino di coda in Europa per le risorse destinate”. Un altro aspetto rimarcato dalla Pozzobon è l’aumento dilagante delle abitudini sedentarie tra i giovani: “L’ultimo rapporto di Oms Europa, che si basa sui dati di tutti i 27 Stati membri, documenta che i Paesi dell’Ue hanno fatto progressi nello sviluppo di politiche sulla promozione della salute attraverso l’attività fisica dal 2015, ma durante la pandemia di Covid-19 i progressi si sono fermati.
Parallelamente, è aumentato a dismisura il tempo passato davanti allo schermo, come il fenomeno del “vamping” digitale: ... adolescenti che come i vampiri dormono di giorno e stanno su internet tutta la notte; il fenomeno è cresciuto velocemente favorito da lockdown e dad, al punto che anche le pubblicità di prodotti per gli adolescenti si concentrano sempre più spesso nelle fasce orarie notturne.
La pandemia è stata poi un acceleratore per l’obesità: Uno studio su JAMA, che ha confrontato l’indice di massa corporea di bambini e ragazzi dai 5 ai 17 anni nel periodo pre-pandemia (da marzo 2019 a gennaio 2020) e durante la pandemia (marzo 2020 e gennaio 2021) ha mostrato che il peso medio dei bambini tra i 5 e gli 11 anni d’età è aumentato di 2,30 chilogrammi; quello dei ragazzi tra i 12 e 15 anni di 2,31 chilogrammi e quello dei ragazzi di 16 e 17 anni di 1,03 chilogrammi, ha detto la Pozzobon.
La pediatra ha anche rimarcato il calo delle coperture per molti vaccini: … in particolare, secondo gli aggiornamenti del Ministero, in adolescenza sono crollati l’anti-difterica (quinta dose) che nei sedicenni ha visto un calo di copertura dello 8,38% nel 2020 vs il 2019 e il vaccino anti-Papillomavirus.
La Pozzobon conclude, a nome della SIMA, con un urgente … invito all’azione a favore del benessere degli adolescenti in tutti i settori, non solo in quello sanitario, ma anche dell’istruzione e della protezione sociale, per sostenere un approccio alla prevenzione, alla promozione della salute e alle cure, che coinvolga tutta la società.