La Salute, un Diritto inalienabile
PORTICI (NA) – La sentenza di sfratto del gennaio scorso impone all’ASL di sloggiare dalla storica sede di corso Umberto I per essere dislocata in diversi ambulatori del territorio cittadino.
Il rischio è che questo centro, eccellenza della Sanità porticese, anche grazie ai tanti bravi operatori che l’hanno fatto crescere negli anni, è che, essendo in sedi distaccate, per una serie di motivi sarebbe più difficile per gli utenti fruirne.
Nelle quindici stanze che ospitano il Consultorio familiare da più di dieci anni, giovani coppie, bambini, donne e famiglie hanno sempre trovato accoglienza e un essenziale tutela del proprio diritto alla salute, con professionalità e cortesia degli operatori sanitari, dei medici e di quanti negli anni hanno reso quel posto punto di riferimento per la formazione e la crescita di numerose famiglie di porticesi.
Stiamo parlando di servizi e numeri importantissimi per il nostro tessuto sociale: ogni anno la struttura eroga circa 6000 vaccinazioni ai neonati della città, circa 3000 prestazioni ginecologiche, circa 2000 visite senologiche. Ancora, in quella struttura trovano assistenza psicologica oltre 1600 cittadini ed altri 1500 hanno accesso all’ area neuropsichiatrica. Negli stessi ambienti si sono tenute quest’ anno oltre 600 mediazioni familiari per coppie in crisi coniugale. C’è persino uno spazio dedicato agli adolescenti e tutt’ora si effettuano corsi preparto.
L’ eventuale smembramento del Consultorio è un’ipotesi scellerata che mina alle basi il diritto alla salute dei cittadini porticesi. Contro questa evenienza è necessario l’impegno di tutte le forze politiche e sociali della città: dovrebbe essere una battaglia trasversale da combattere tutti insieme.
Gli interessi in gioco sono talmente alti che trovano, giustamente, una salda garanzia costituzionale generale e specifica. Il Diritto alla Salute, costituzionalmente garantito come diritto inviolabile dell’uomo, va difeso sopra ogni interesse di parte, certamente evitando, anzi abolendo, gli sprechi ma non lesinando risorse e mezzi per risparmiare sulla salute delle persone.
Nella fattispecie il Consultorio, ai sensi della Legge Costituzionale 405/75 « … deve essere facilmente raggiungibile e possibilmente in sede limitrofa ai servizi sanitari e socio assistenziali del distretto, preferibilmente senza barriere architettoniche, in ambienti accoglienti, nel rispetto della normativa per l’ edilizia sanitaria e delle diverse esigenze della popolazione di ogni età maschile e femminile, in particolare dei bambini e degli adolescenti e delle donne nel rispetto della privacy del minore» .
La legge 34/96 prevede un Consultorio familiare ogni 20mila abitanti. Il numero di abitanti di Portici è circa cinquantacinquemilanovecento.
La legge 194/78 indica le figure professionali di cui deve essere dotato un Consultorio: ginecologo, pediatra, psicologo, ostetrica, assistente sociale, assistente sanitario, infermiere ed infermiere pediatrico. Inoltre deve avvalersi della consulenza di altre figure professionali, come senologo, sociologo, legale, mediatore linguistico-culturale, neuropsichiatra infantile, andrologo ed genetista. Questi professionisti devono essere presenti nella ASL a disposizione dei singoli consultori.
È necessario contemperare le esigenze di spending review con l’assoluto bisogno di Portici di avere in Consultorio Centrale, unito, non smembrato e che possa garantire la continuità in loco dei percorsi assistenziali attivati e già prenotati e quelli programmati, garantendo l’adeguata riservatezza ed il rispetto della privacy di tutti i fruitori del centro.
Questo l’appello del consigliere comunale Mauro Mazzone, che sottolinea che per questa ragione e nell’ esclusivo interesse della cittadinanza Art.1 MDP Portici si unisce alla battagli intrapresa dall’UDI (Unione Donne Italiane), che da sempre combatte in difesa del Consultorio e invita Istituzioni, forze politiche e sociali ad assumere tutti insieme la responsabilità della difesa di questo servizio essenziale per la città.
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