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La salute della donna passa attraverso la prevenzione

di Antonio Vitale

NAPOLI – l’Hotel Excelsior in via Partenope giovedì 26 maggio siterrà il convegno Benessere della donna. Aspetti ginecologici ed internistici over 35

Per la salute della donna la parola chiave è “prevenzione”. Questo principio va applicato innanzitutto come sempre nell’ambito della sfera ginecologica e senologica.

Tuttavia non è da trascurare l’importanza dl benessere fisico in senso generale con un particolare riguardo a quel l’insieme di organi ed strutture che consentono alla donna di muoversi, appunto l’apparato locomotore.

Le principali patologie dell’apparato locomotore al femminile sono l’Osteoporosi, che compare in genere dopo la menopausa, e la sindrome fibromialgica che può insorgere anche più precocemente, ovvero intorno ai 40 anni.

Va inoltre ricordato che la donna dopo la menopausa può avere squilibri ormonali che la possono condurre verso l’obesità: il sovraccarico ponderale può provocare una usura delle cartilagini articolari e quindi una artrosi secondaria, nonché una sollecitazione sulla colonna vertebrale con conseguenti schiacciamenti sui corpi vertebrali e sui dischi intervertebrali, fino a provocare ernie discali.

L’osteoporosi è una patologia che interessa prevalentemente la donna dopo la menopausa, e consiste in un impoverimento di calcio a livello osseo. Viene definita epidemia silente perché non si manifesta con sintomi eclatanti come il dolore o la limitazione funzionale, ma la fragilità ossea che la caratterizza può provocare fratture senza alcun preavviso.

Le fratture più frequenti avvengono a livello vertebrale, ma non sono molto gravi in quanto dopo un periodo di dolore di una trentina di giorni si stabilizzano provocando solo un accorciamento della statura, però hanno la loro importanza predittivo in quanto in presenza di una o più fratture vertebrali si deve attuare la prevenzione delle ben più gravi fratture del femore.

La frattura del femore è un evento drammatico che si verifica improvvisamente o a seguito di una caduta o spontaneamente a seguito di un movimento di torsione sul collo del femore e di conseguenza al cedimento la paziente cade.

Il più delle volte richiede un intervento chirurgico ed un periodo di allettamento che ne comporta i relativi rischi ed un lungo periodo di riabilitazione, con relativi costi a carico del S.S N. e disagi per le pazienti ed i familiare. Le fratture del femore lasciano comunque limitazioni invalidanti e possono essere anche a prognosi infausta per la paziente.

La indrome ibromialgica insorge con dolori diffusi al corpo ed in particolare ai muscoli che appaiono contratturati e tesi, essa non ha una connotazione specifica per cui non può essere diagnosticata con esami strumentali o di laboratorio, ma è un insieme di sintomi e fattori scatenanti che ne consentono la diagnosi.

Il dolore è di tipo urente: si presenta in alcuni punti particolari definiti trigger point e insorge a seguito di fattori scatenanti variabili, come momenti della giornata, livelli di attività condizioni atmosferiche, ritmo del sonno e stress.

L’origine della sindrome viene attribuita a fattori psicosomatici, quindi il trattamento prevede oltre ai farmaci miorilassanti ed antinfiammatori , anche fisioterapie, ginnastica dolce, tecniche di rilassamento come Yoga o Sofuto , psicoterapie ed in alcuni casi anche trattamento con farmaci antidepressivi.

Ancora una volta Napoli ospita convegni medici di importanza scientifica ma anche di rilievo sociale.

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