Cultura

La prima Metropolitana italiana? Fu napoletana!

di Michele Di Iorio

La prima tratta ferroviaria italiana venne inaugurata a Napoli nel 1839, ma è da annoverare anche un altro primato tecnologico partenopeo: la prima linea Metropolitana, dopo quella di Londra, New York e Parigi.

L’architetto e urbanista di origine scozzese Lamont Young già nel 1874 presentò al Consiglio comunale di Napoli un primo progetto di linea metropolitana, ma venne deriso da tutti. Non si arrese e ripresentò il progetto nel 1883, anche questa volta senza fortuna.

Nel 1908 si parlò di altri progetti ma bisogna attendere il 1923 perché venisse ripresentata una proposta si tragitto sotterraneo per treni, che peraltro aveva molti spunti comuni a quello di Lamont Young.

Il progetto questa volta venne approvato e l’11ottobre di quell’anno venne stipulato un contratto con la ditta dei fratelli Giacchetti. Gli scavi iniziarono in piazza Garibaldi: una trincea profonda 9 metri, larga 35 e lunga 202 metri. Si approntarono 16 cantieri, e in 8 mesi furono scavati 90mila m³ di tufo.

Il 30 giugno 1924 c’erano gia 5 km di tratto metropolitano urbano. Iniziarono quindi i lavori per una galleria extraurbana, quella dei Campi Flegrei, affrontando seri problemi: vicino la Solfatara si trovò una temperatura di circa 54 gradi. Nonostante tutto il 16 settembre erano stati completati i 9 km urbani. Cominciò quindi la posa dei binari.

Nel gennaio del 1925 vennero ultimati gli accessi delle varie stazioni. La ditta Otis installò le prime scale mobili della metropolitana partenopea in piazza Cavour e a Montesanto.

S’inizio a costruire la bellissima stazione di Mergellina in stile barocco romano. La direzione dei lavori era affidata all’ingegnere Giovan Battista Milani.

Immediatamente la satira dei giornali umoristici napoletani cessò, anzi cominciarono a comparire lodi riguardo a questa avveniristica realizzazione. Fino a quel momento i lavori della Metropolitana di Napoli erano costati 115 milioni di lire.

Il 20 settembre 1925 alle 9  venne inaugurata solennemente in piazza Garibaldi la linea metropolitana urbana: sul primo treno tra tante autorità civili e militari prese posto anche il conte Galeazzo Ciano, genero di Benito Mussolini.

Alle ore 18 di quello stesso giorno iniziarono i viaggi pubblici, che si protrassero fino alle 24: ventimila viaggiatori in un mezza giornata con 7575 biglietti venduti – che al tempo costavano 20 centesimi di lira – e il resto omaggio a personalità della vita cittadina, tra cui il duca Pasquale Del Pezzo, rettore dell’Università Federico II.

Nel 1927 la metropolitana napoletana fu prolungata fino a Gianturco e il suo funzionamento a vapore passò ad alimentazione elettrica con l’uso della terza rotaia.

Nel 1940 la metropolitana di Napoli venne dotata di linea elettrica aerea.

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