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La Mostra, Luoghi impossibili

NAPOLI – Da @Area 35mm in via Giovanni Porzio al Centro Direzionale venerdì 28 dicembre alle 21 si terrà il vernissage di Luoghi impossibili, il nuovo progetto della fotografa di Eroica Fenice Giorgia Bisanti.

La serata ha in programma il live dei Simple Mood che eseguirà cover e brani inediti.

Giorgia Bisanti permette di creare immagini che non esistono in natura. Intrappolate in quel fotogramma, le idea, che troppo spesso si nascondono nel frenetico fluire del tempo, riescono finalmente a palesarsi, ad andare di là dal guscio di esteriore superficialità che le racchiude. Luoghi impossibili vuole mettere a nudo lo spazio trasformandolo in un diacronico contenitori di ricordi, memorie, frammenti.

Tutte le immagini di cui si compongono i collage provengono da cartoline, brochure, biglietti di ingresso di posti visitati, oppure sono immagini di luoghi ed edifici che sono entrati a far parte del personale bagaglio visivo per un interesse particolare. Interessante è il lavoro creativo e di post produzione che c’è dietro ognuna delle 9 foto che andranno a comporre la mostra.  La fase di creazione di ogni ri-fotografia avviene in tre momenti: prima di tutto vengono scelte le immagini da assemblare insieme, a volte partendo dall’idea di concezione di un luogo, altre volte scegliendo un tema comune per ogni immagine.

Successivamente le immagini vengono acquisite digitalmente e viene eseguito il collage, tramite un programma di editing, che facilita l’operazione del ritaglio permettendo di avere una certa precisione (ma che in nessun modo viene adoperato per manipolare l’immagine).

A questo punto il collage viene stampato e fotografato con una fotocamera analogica, usando una pellicola in bianco e nero. Con questo passaggio si ritorna all’essenza della fotografia. Ciò che dal reale, diventa irreale attraverso il collage, si trasforma in surreale tramite il medium della fotografia, che nella sua qualità originaria di astrazione dovuta al bianco e nero, ci restituisce l’immagine in una maniera del tutto nuova, ci mette in allerta sull’origine della sua rappresentazione, ci confonde e ci stupisce. Questi fotomontaggi hanno così una doppia valenza: rappresentano un’immagine illusoria, divertente e intrigante per uno spettatore, e sono allo stesso tempo la rielaborazione del proprio passato e dell’esperienza vissuta durante i viaggi intrapresi; una sorta di Madeleine de Proust, dei luoghi impossibili ma anche possibili, perché presenti in qualche modo nella propria memoria, sono paesaggi involontari e luoghi impossibili, frutto di una memoria involontaria e della propria immaginazione.

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