La memoria del futuro
Progetto Agoghé, nel racconto del presente per una città del fututo che si fa scuola viva dei legami
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore sabato 5 novembre Filosofia fuori le Mura APS ha presentato La memoria del futuro. Nel racconto del presente per una città che si fa scuola dei legami.
L’evento, che si è dipanato durante tutto l’arco della giornata, ha previsto vari momenti: dapprima
un incontro con le scuole medie superiori.
È stato seguitodalla mostra mercato dei manufatti del gruppo Le Quartierane Artigiane, creative che vivono e lavorano nei Quartieri Spagnoli con l’esposizione dei loro manufatti, borse, accessori, oggetti di design, bijoux e prelibatezze alimentari. L’esposizione, causa pioggia, è stata allestita all’interno del Complesso.
La mattinata è proseguita con la presentazione del progetto Agoghé e la sintesi di quanto è stato fatto in un anno di attività col racconto delle guide sociali, Social Trainer, giovani donne e uomini che, dopo un’intensa formazione, hanno operato nel territorio dei Quartieri Spagnoli, per facilitare la partecipazione collettiva allo sviluppo di una comunità sociale e alla cura delle relazioni. Verrà esposta anche l’idea e il felice incontro delle Quartierane Artigiane.
Nel pomeriggio ci sono stati gli interventi e dialogo corale con Teresa Boccia, Carlo Borgomeo, Nino Daniele, Rachele Furfaro, Maria Luisa Iavarone, Roberto Marino, Simona Marino e Pierre Preira.
Infine, la manifestazione si è conclusa con La Memoria del Futuro, dialogo per voce e violoncello con Giuseppe Ferraro e Luca Signorini.
Futuro è quello che racconteremo come passato remoto del presente che viviamo ora. Sarà quel che diremmo che fu di questo tempo, di quello che avrà lasciato e generato. Il presente che non è raccontabile, non ha futuro. Si perde, si disperde, non si ricorda, non risuona. La memoria del futuro è quella del presente, racconteremo insieme delle azioni sociali, dei progetti realizzati, racconteremo il Progetto Agoghé sostenuto dal Comune come impegno europeo, sentiremo le voci dei Social Trainer e delle Quartierane, rivedremo le vie percorse nel docufilm e nelle foto; racconteremo dell’organizzazione di un Atelier Sociale per una città che si fa scuola dei legami; incontreremo i ragazzi delle scuole, dei desideri e delle relazioni di sapere.
La scelta di San Domenico non è indifferente, fu la prima sede dell’università degli studi quando ancora in quel tempo “università” significava comunità sociale. Faremo memoria del futuro di quel che viviamo adesso aprendo un varco a cambiamenti ancora incerti di un mondo che avanza allontanando gli spettri del passato sul proprio presente, chiedendo a ognuno di rivolgere la condizione di fragilità dello stare soli gli uni fra gli altri in uno starsi accanto insieme. Ascolteremo il dialogo corale di chi fa dell’impegno sociale la propria vocazione. Arriveremo a sera con il dialogo per voce e violoncello della memoria del futuro. Il 5 novembre ritorna così, dopo la pandemia, la Notte dei Filosofi, ritorna in pieno giorno per fare della Città l’Università di comunità sociali in una società comune.
Giuseppe Ferraro
Agoghè è finanziato nell’ambito del PON Metro Napoli “Spazi di Innovazione Sociale – Percorsi di inclusione attiva” – I Quartieri dell’innovazione.
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(Le foto in allegato sono di Antonio Vitale)