La gestione del Centro Storico
La pianificazione della gestione del Centro Storico Unesco si apre alla partecipazione dei cittadini e delle associazioni
di Antonio Vitale
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella Sala del Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace l’Amministrazione comunale lo scorso venerdì 5 luglio ha organizzato un momento di ascolto e confronto per raccogliere il contributo di quanti vivono nell’area della città antica, oggetto di particolare tutela in quanto sito UNESCO, in funzione del nuovo Piano di gestione del centro storico.
Alla tavola rotonda sono intervenuti il sindaco Gaetano Manfredi, il procuratore aggiunto della Procura presso il Tribunale di Napoli Pierpaolo Filippelli, l’onorevole Luciano Schifone, consigliere del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il presidente del Comitato Tecnico-Scientifico per la redazione del nuovo Piano di Gestione del Centro Storico Alessandro Castagnaro e il presidente dell’Osservatorio permanente per il Centro Storico di Napoli – sito Unesco Gennaro Rispoli.
La discussione è stata moderata da Maria Grazia Falciatore, Capo di Gabinetto del Sindaco e site manager per il Centro Storico Unesco.
Si è registrata una folta partecipazione di cittadini e associazioni, addirittura trenta, che hanno manifestato la volontà di prendere parte al percorso di condivisione di misure e obiettivi di tutela dell’area.
Nel novembre dello scorso anno, il Comune aveva avviato le procedure per la redazione del nuovo Piano di Gestione del Centro Storico, in sostituzione di quello precedente, che risale al 2011.
A tal fine sono stati istituiti due organismi. Il primo è proprio il Comitato Tecnico-Scientifico, del quale fanno parte, insieme ai vertici del Comune, i rappresentanti della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Napoli, della Curia, del Demanio, delle Università cittadine e dell’Accademia di Belle Arti e di Organizzazioni internazionali e Associazioni nazionali e locali.
Altro organismo è la Cabina di pilotaggio, costituita dai competenti uffici comunali, dall’ufficio Unesco del Ministero della Cultura, dalla Regione Campania, Demanio, Curia e dall’Osservatorio permanente dell’Unesco per il Centro Storico di Napoli. Alle attività collaborano anche le Municipalità I, II, III e IV, sulle quali insiste il sito Unesco.
Durante l’incontro sono state illustrate le azioni già avviate dall’Amministrazione comunale, come la riqualificazione e rifunzionalizzazione del Real Albergo dei Poveri, l’introduzione di limitazione dell’apertura di nuove attività di food&beverage all’interno del Centro Storico, il monitoraggio degli affitti brevi e delle attività di B&B, la firma di un protocollo d’intesa con la Procura della Repubblica di Napoli e la Soprintendenza per una gestione condivisa e trasparente dei beni d’interesse archeologico, artistico e storico di proprietà del Comune di Napoli, il programma di apertura straordinaria di alcune chiese di particolare pregio.
Infine, sono state, raccolte le indicazioni e segnalazioni presentate dalle associazioni in vista della redazione del nuovo Piano di Gestione.
Io stesso ho partecipato in qualità dipresidente dell’associazione culturale Napoli Centro Storico e come partecipante al Comitato UNESCO e dell’associazione Vivere meglio.
Ho condiviso molti punti esposti dalle varie associazioni, che hanno evidenziato le criticità della Città e soprattutto del Centro Antico, sempre affollatissimo da turisti.
Tra le varie problematiche, in primis è stata sottolineata la carenza di servizi atti allo smaltimento dei rifiuti dei vari esercizi fast food, il dissesto delle strade e il cosiddetto “tavolino selvaggio”, ovvero l’occupazione abusiva da parte di bar, pizzerie e venditori di cibo, che, oltretutto, emettono fumi potenzialmente tossici e inquinanti.
Altri aspetti che incidono sulla salute degli abitanti sono il passaggio continuo di aerei sull’area cittadina e l’ormeggio di navi nel porto e il conseguente inquinamento atmosferico ed acustico.
Il convincimento di tutti i sodalizi locali è che queste problematiche vengono aggravate dalla scarsità o mancanza di controlli sul territorio da parte delle Forze dell’Ordine.
Nella gestione del Centro Storico di Napoli non si tiene minimamente conto dell’aspetto ecologico, né dal punto di vista acustico né di quello della vivibilità. Non diciamo solo parole vuote o numeri grandi come è usanza diffusa al giorno d’oggi, ma cerchiamo di FARE cose concrete che siano a favore dell’ambiente e della vivibilità dei residenti.