La gentilezza diventa Istituzione
Federica Mignoli, l’assessore alla Gentilezza del Comune di Polla, racconta in una intervista il valore di questa delega
di Maurizio Longhi
Alzi la mano chi non ha mai pensato che il mondo stia correndo verso una direzione sbagliata. Non bisogna mai generalizzare, ma a volte si ha la sensazione che i vizi stiano soppiantando le virtù.
La competizione può essere positiva, ma quando si fa sfrenata diventa causa di ansie e frustrazioni. C’è un ripiegamento su sé stessi che impedisce di guardare alla bellezza degli orizzonti. C’è una corsa al profitto, all’efficienza e ci sono sempre meno sorrisi e mani tese.
Papa Francesco direbbe di non avere paura della tenerezza, mentre in politica qualcuno suggerirebbe di non aver paura della gentilezza.
Ecco un’altra parola chiave: la gentilezza. Nel nome della quale si nobilitano i sentimenti, si edificano i rapporti più veri e si guarda con occhi diversi anche gli sconosciuti. Perché la gentilezza si esprime con i gesti semplici verso chiunque e non ha bisogno di amplificatori bensì di motori, quelli che hanno come unico mezzo di rifornimento l’Umanità.
C’è chi vede nell’altro un intralcio da scansare e chi invece un mondo pieno di ricchezze da scoprire. Ma come si sposano politica e gentilezza? Grazie all’associazione Cor et Amor, che ha proposto ai sindaci di istituire un Assessorato alla Gentilezza, una delega a costo zero ma da un valore simbolico inestimabile. Una iniziativa che ha riscosso un grande successo e che a Polla – comune di poco più di 5mila abitanti nel Salernitano che insieme ad altri 14 forma il Comprensorio del Vallo di Diano – ha portato alla nomina di Federica Mignoli ad assessore alla Gentilezza.
Parliamo di un valore universale, ma c’è chi ne dà una espressione diversa in base alle proprie inclinazioni e al proprio vissuto, l’assessore Mignoli ci spiega, con una grande partecipazione emotiva, cosa c’è alla base di questa adesione: «L’idea è stata incentivata anche dal fatto che, avendo la delega allo Sport, coinvolgo i bambini facendo in modo che, attraverso l’esercizio sportivo, possano interiorizzare valori che sono quelli dell’aggregazione, dell’educazione e della disciplina che passa attraverso il rispetto delle regole.
Sono madre di tre bambini di età diverse, mi rendo sempre più conto di quanto lo sport sia fondamentale nella crescita e nell’educazione di un giovane. Non mi piace il futuro che si sta aprendo per le nuove generazioni, si stanno perdendo dei valori.
Anche quando si esce in gruppo si tende all’isolamento attraverso gli smartphone e all’individualismo che va in contrasto con un altro valore essenziale come la cooperazione.
La gentilezza è quel valore che ti fa guardare l’altro negli occhi e ti fa maturare una sensibilità anche verso i soggetti più deboli, come possono essere i disabili, verso i quali ci deve essere una attenzione maggiore anche per sfatare alcuni tabù. Abbiamo voluto istituire questa delega alla gentilezza, anche per affermare la nostra adesione alla reintroduzione dell’educazione civica nelle scuole, che sono delle agenzie educative fondamentali nella vita di un giovane. Rivolgendoci ai giovani arriviamo anche ai genitori, a quelle famiglie che per i motivi più disparati non hanno sviluppato una abitudine a praticare la gentilezza.
Tra un mese circa, inizieranno nel nostro territorio dei giochi per i bambini, cercheremo di coinvolgerli il più possibile, magari chiedendo loro di scrivere un pensiero sulla gentilezza e attaccarlo su un albero. Una scelta che ha come finalità anche quella di sensibilizzare i bambini alla cura dell’ambiente.
Il 13 novembre ricorre proprio la Giornata mondiale della Gentilezza, per l’occasione ci proponiamo di indire una iniziativa con il Comune di Pontecagnano, il cui primo cittadino – Giuseppe Lanzara – è stato definito “il sindaco della Felicità”, anche per creare un gemellaggio che ha come collante i valori della sinergia, della condivisione e del rispetto reciproco.
Vorrei dire un’ultima cosa su quanto la gentilezza si possa sposare con lo sport. Abbiamo uno stadio in erba naturale che è un gioiellino di cui andiamo fieri, diversi club vengono in ritiro tra cui la Salernitana.
Nel mese di luglio, è venuto il Taranto che ha ricambiato la nostra accoglienza regalandomi una loro maglia con tanto di nome personalizzato. Un gesto che ancora mi emoziona, anche perché ho potuto vedere la professionalità della società ionica e mi ha impressionato la realtà che c’è dietro anche dal punto di vista della comunicazione.»
È un fiume in piena l’assessore, arginarla è impossibile. Trasmette un entusiasmo contagioso e lo fa con dei modi davvero gentili, in ossequio alla delega affidatale. Sicuramente investire sulla gentilezza significa alimentare la speranza di edificare un mondo in cui a spiccare sia la luce dell’umanità: «Proprio con il sogno di costruire un mondo migliore è fondamentale rivolgersi ai bambini che sono il nostro futuro. Spesso ci sentiamo delle macchine, questo va a scapito proprio del rapporto umano. Anche nel mio lavoro in azienda, ci tengo che il fattore umano sia prioritario su tutto.
Quando alla base ci sono educazione e gentilezza si possono evitare anche determinati situazioni che, quando i valori non sono sani, sfociano in episodi spiacevoli che vanno a creare tensione e minare i rapporti interpersonali.»
Inutile parlare di politica con una colata di miele. È un mondo in cui la competizione genera invidie, denigrazioni e interessi personali, pare che la gentilezza stoni con il contesto. Eppure bisognerebbe avere il coraggio di andare controcorrente, anche a costo di suscitare canzonature e imbarazzi, allo scopo di aprire una breccia: «Con la gentilezza si fa meglio e di più. Per me la politica è una esperienza nuova e ci sono entrata in punta di piedi, con tanta cortesia, mi sono fatta conoscere così come sono, senza snaturarmi.
Credo che a seconda di come ci si ponga con una persona le cose possono cambiare, a volte vengono a cadere anche dei pregiudizi. Quando si sta in politica ci si rende spesso conto di stare in una giungla, invece deve essere visto esclusivamente come un ambiente in cui c’è ascolto, confronto, scambio di idee e proposte.
La rigidità non porta risultati, i cittadini lo percepiscono, non bisogna pensare che ciò che avviene nelle nostre stanze non arrivi alla gente. Si possono avere visioni differenti in politica, questa è la normalità, ma quando c’è rispetto si evitano le incomprensioni e i veleni.
Mi sono tuffata in questa avventura in politica con uno spirito di grande entusiasmo e volontà, per forma mentis sono abituata a produrre risultati senza protagonismi e spettacolarizzazioni. Ciò a cui sono stata attentissima sin dal primo giorno era la solidità di gruppo, volendo farne parte rispettando ciascuno senza creare disequilibri.»
Spesso e volentieri si ha la sensazione che una persona educata, che saluta con il sorriso, che sa chiedere scusa e che si alza per cedere il posto ad un anziano, appartenga quasi ad un altro mondo. Come se questa realtà imponesse ritmi forsennati ai quali bisogna giocoforza adeguarsi per non finire ai margini dove si resta abbandonati e negletti.
«Quando ci si trova a contatto con altre persone – sostiene l’assessore di Polla – a prescindere dal contesto, c’è bisogno di rispetto, è una parola ricorrente nei miei ragionamenti ma ciò testimonia quanto la reputi basilare.
Faccio un esempio che mi riguarda in prima persona: nel momento in cui sono in riunione, non mi piace prendere il cellulare tra le mani, la reputo una mancanza di rispetto sia verso il lavoro che si sta portando avanti sia nei confronti delle persone. Sono piccoli gesti ma che possono fare la differenza e fanno capire quanto si abbia a cuore ciò che si sta facendo.
Nel caso della politica, entra in gioco anche il rispetto per il luogo istituzionale in cui ci si trova. Essere attenti anche alle piccole cose, come può essere silenziare la suoneria di un cellulare, rivela tanto di una persona, non è mai di troppo un gesto di cortesia.»
La domanda d’oro è questa: cosa si può fare perché la gentilezza sia praticata di più? «Bisogna fermarsi a riflettere. Dovremmo farlo tutti per capire in che direzione stia andando la nostra vita. Si corre in continuazione e non ci ferma mai, si è oberati di impegni e di cose da fare e non si ha il tempo di riflettere su aspetti importanti per la qualità della vita. Ci sono dei tempi che bisogna rispettare, c’è un tempo per ogni cosa e ci deve essere anche quello da dedicare agli affetti. Ho la fortuna di poter contare su due nonne meravigliose e mi sento in colpa quando non riesco ad andare a trovarle, le ho sempre nei miei pensieri ma anche la presenza fisica è importante. Ecco, per me la gentilezza si deve tradurre anche in forme di tenerezza.»