La Donna è un Dono
Il dono e l’impronta lasciata dalle donne che hanno abitato la Reggia. Esposta la specchiera di Carolina Murat, uno fra i più importanti mobili stile impero d’Europa
CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – A Palazzo Reale martedì 8 marzo, come in ogni museo statale, l’ingresso al museo sarà gratuito per tutte le donne.
In occasione della Festa della Donna, è in programma la visita speciale gratuita Chi dice donna dice dono, a cura di CoopCulture, alla scoperta delle figure femminili che si sono rese protagoniste nella storia della Città, intrecciando il loro vissuto a questo monumento.
Ritratti, arredi, stili ci parleranno delle domine che si sono avvicendate e delle loro inclinazioni, gusti, abilità, debolezze, delineando personalità a noi quanto mai vicine. Inoltre, la narrazione dei luoghi ci condurrà alla scoperta dei profili storici delle donne della monarchia napoletana.
Sarà possibile prenotare la visita guidata, fissata come alle ore 12, sul sito www.palazzorealedinapoli.org o direttamente in biglietteria fino ad esaurimento posti.
Durante il percorso si potrà ammirare la preziosa specchiera à la Psyché (1811-12) in radica di mogano e bronzo dorato che apparteneva alla regina Carolina Murat, per l’occasione esposta nella sala XIV. L’elegante arredo in stile Impero, di manifattura francese, fa parte di una serie di mobili provenienti da Parigi e destinati al palazzo del Quirinale, che Gioacchino Murat fece trasferire a Napoli nel 1814.
La specchiera, in mogano impiallacciato con finiture di bronzo dorato, fu realizzata tra il 1811 ed il 1812 su disegno dell’ebanista Duguers De Montrosier con applicazioni del famoso bronzista Thomire, di cui si serviva il Garde meuble imperiale. Come si ricava dagli antichi inventari, era collocata nell’appartamento della regina Carolina Bonaparte, accanto alla biblioteca.
È dotata di due sostegni laterali ai quali è assicurata mediante un perno orizzontale che le permette di assumere inclinazioni diverse, così da potere riflettere l’intera persona. Molto in voga durante l’Ottocento, questo tipo di mobile era usato specialmente per l’arredamento delle camere da letto e chiamato Psiche, con riferimento al mito narrato nelle Metamorfosi scritte nel II secolo d.C. da Lucio Apuleio.
Il modello dell’opera, rispetto a quanto fino ad oggi è noto, è unico ed è considerato dallo studioso Alvar Gonzales Palacios fra i più importanti mobili di stile Impero europei.
Per maggiori informazioni: www.palazzorealediNapoli.org