La dolce, ultima stagione di Leopardi
L’aura di Giacomo Leopardi è tornata a aleggiare a Villa Zelo, dove visse la sua ultima stagione
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella dimora vesuviana Villa Zelo in via dell’Addolorata, patrimonio UNESCO, lo scorso 13 maggio, nell’androne e nel cortile interno si è celebrato L’Infinito – Ricordando Giacomo Leopardi.
Organizzato dall’Associazione Matacultura – Cultura Musica Arte, in occasione del mese della lettura, l’evento ha voluto celebrare i 200 anni della lirica del poeta recanatese L’Infinito.
La mattinata ha auto inizio con Stanislao Scognamiglio, che ha raccontato la storia di Villa Zelo. Edificata su di una struttura preesistente, come si evince dalla mappa del duca di Noja, ebbe vari proprietari. Nel 1740 il corpo di fabbrica originario venne trasformato in una casa “palazziata”, cioè una struttura abitativa con diversi quartini con facciata monumentale. Nel 1825, l’acquistò il cavalier don Giuseppe Zelo, tesoriere e segretario personale di Ferdinando IV. Il re volle “decorare” Zelo con il titolo di barone il 5 novembre 1855, concedendogli la trasmissibilità della baronia al nipote Gennaro e alla sua discendenza.
Nel periodo in cui Antonio Ranieri con la sorella Paolina abitò a Villa Zelo, Giacomo Leopardi, quando risiedeva a Villa Ferrigni di Torre del Greco, oggi Villa delle Ginestre, fu spesso suo ospite. In una lettera del poeta al padre Monaldo si legge: Il giovamento che mi ha prodotto questo clima è appena sensibile: anche dopo che io sono passato a godere la migliore aria di Napoli abitando in un’altura a vista di tutto il golfo di Portici e del Vesuvio, del quale contemplo ogni giorno il fumo ed ogni notte la lava ardente.
La lettura dei versi di L’Infinito e di Il tramonto della luna, a cura della professoressa Lina Misasi, e il sottofondo delle note del mandolino del Maestro Angelo Peirce hanno ricreato l’atmosfera di quei giorni, l’ultima stagione di Giacomo.
Sono stati presentati, quinti gli elaborati pittorici degli alunni dell’I.T.I. Enrico Medi di San Giorgio a Cremano, attraverso i quali i ragazzi hanno espresso la loro visione dell’infinito.
Quindi si è tenuta la dotta disquisizione della docente UNINA Giuseppina Scognamiglio Trasgressioni leopardiane.
La professoressa, partendo dal suo libro scritto a quattro mani con Mario Gabriele Giordano Fuori l’autore! Tra nani e giganti, ha parlato di come sia facile leggere scritti altrui e, presi dall’ispirazione, renderli capolavori immortali, senza che si possa parlare di plagio.
L’evento si è concluso con la presentazione degli splendidi Idilli su tela ispirati da Giacomo Leopardi del Maestro Ciro Adrian Ciavolino e della pittrice Simona Oliviero.